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Dove sono finite le farfalle?

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Niente da fare.  Oramai i miei amici hanno capito che la mia laurea in psicologia serve a loro più che a me e, davanti ad un prosecco, snocciolano le loro paturnie, al mio povero orecchio, senza alcuna pietà. Il filo conduttore, al momento, è che i sentimenti stanno a zero. Quello che conta, invece, sono le emozioni, o meglio, le farfalle. Tutti vogliamo sentirle svolazzare nello stomaco! Non c'è niente di più bello di farsi trascinare, coinvolgere, strapazzare come un uovo da quelle palpitazioni che solo ai primi incontri, quando ancora i sentimenti sono lontani dalla relazione, riesci a provare con assoluta libertà d'espressione. Non so se sono proprio farfalle, ma quando senti quello scompenso nella parte alta dello stomaco, a meno che tu non abbia un attacco acuto di gastrite, si tratta di agitazione, quella buona, quella che fa rima con eccitazione, che ti fa perdere il controllo, che ti riempie pur senza aver mangiato. Per esempio c'è questa amica c...

What do women want? They want to know what men want!

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Troppo spesso li vedo parlarsi una lingua straniera e incomprensibile, li osservo arrancare nel vano tentativo di farsi comprendere e di comprendere.  Sono uomo e donna, abitanti di 2 pianeti diversi, l'uomo da Marte, le donne da Venere, diceva qualcuno. Entrambi però si arrovellano attorno ad una domanda comune: cosa vuole l'uno e cosa vuole l'altra? Cosa realmente cercano un uomo e una donna reciprocamente, cosa si aspettano di trovare nel loro partner. Cosa accende la loro curiosità, il loro interesse, la loro motivazione alla conoscenza, all'intraprendere un "percorso" insieme, se vogliamo dirlo alla mariadefilippese. Insomma alla domanda "What do Women want?" hanno cercato di rispondere in tanti. Ha iniziato a chiederselo l'uomo nel momento in cui Eva gli propose la mela, se lo è chiesto Leonardo ritraendo la Gioconda, probabilmente se lo è chiesto anche Antonio durante il suo flirt con Cleopatra. La psicoanalisi intera con Fre...

L'8 marzo. 24H e…STOP!

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E quindi ieri è stata la festa della donna.  Su facebook ho letto frasi, post, ho visto immagini piene di affetto, belle parole, sul rispetto, l'importanza di "festeggiare" la donna ogni giorno, nelle piccole e grandi cose della quotidianità.  Ho letto di iniziative molto belle, come quella di MarieClaire  a cui ho partecipato. Ho letto gli auguri degli uomini.  E ho tirato un sospiro di sollievo.  Per una volta mi sembrava fosse chiaro più delle altre volte il messaggio di una giornata che si dovrebbe estendere oltre le 24 ore, che non è altro che il rispetto, senza scadenze, senza ipocrisie. Invece stamattina sono arrabbiata, e delusa. Succede che la giornata di ieri non si è ancora conclusa, che le 24 ore non hanno ancora scoccato gli ultimi rintocchi e la parola donne ricorre nuovamente accanto alla parola femminicidio, sangue e violenza. Altre tre donne muoiono, altri tre uomini uccidono.  Alle volte ci si illude che le cose br...

Un Teorema senza enunciato.

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Stanotte ho fatto un sogno. Uno di quelli, per cui, al risveglio, cominci a farti domande a raffica. Uno di quei sogni per cui cominci a chiederti: inconscio ma da che parte stai? cosa vuoi dirmi? Vi risparmierò i dettagli più complessi del lavoro onirico che il substrato della mia coscienza ha prodotto questa notte, rivelandovi l'unica cosa che come un chiodo fisso continuo a ripetermi dall'ultima fase rem. In ogni triangolo rettangolo il quadrato costruito sull'ipotenusa è sempre equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti. Avete capito bene. E' proprio lui. L'enunciato di uno dei più famosi teoremi della geometria euclidea.  Il teorema di Pitagora. Adesso la mia domanda appena sveglia è stata: perché? Cosa c'entra Pitagora?  Insomma cosa ha spinto la mia mente contorta a produrre un contenuto tanto contorto? Se i sogni rispecchiano desideri inconsci, quale mai dovrebbe essere il desiderio inconscio nascosto dietro questo enun...

L'appetito vien mangiando?

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"Si dice che l'appetito vien mangiando, in realtà viene a star digiuni". Totò Allora è quando ti manca qualcosa che il tuo desiderio si accende, no? Ricordo che quando ero studente mi sembrava di non avere mai tempo.  Concederti momenti solo tuoi, che non prevedevano l'impiego di libri ed evidenziatori erano davvero rari.  O, se mi capitava di averne, erano costantemente presi d'assalto da un angosciante senso di colpa.  Costantemente il pensiero era rivolto a quel momento della vita, collocato in un futuro prossimo, in cui avrei finalmente detto ciao ai libri,  alle incombenze universitarie, ai drammi pre esame, ai "non ho più tempo" o "non ho mai tempo" , per ME. Bene, adesso mi trovo esattamente in quel futuro che adesso è il mio presente. Laureata, abilitata,  ho più tempo a disposizione. E sapete che c'è? Che adesso quella frenesia del "vorrei fare questo e non posso" o "vorrei trovare il tempo ...

Sta arrivando.

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No, non parlo del Winner Taco. Che non l'ho ancora assaggiato, ma con tutta questa suspance, mi sta già un po' sulle balle. Non parlo nemmeno del Grande Fratello, che bruciassero anche questa seconda casa non sarebbe male. Tanto lo guarderò, lo so che lo guarderò. Non parlo nemmeno della nuova collezione Moschino, quella che se la indossate vi trasformate in un Happy Meal e siete pure contente. Io mi riferisco a tutt'altro. Penso a Lei che sta arrivando. E sono felice. E' QUEL periodo dell'anno!  Quando cominciano a sollevarsi le temperature, come i tessuti leggeri sulle gambe nude. Quando esci di casa e il primo impatto non è il freddo pungente alle gote, quello che ti fa venir voglia di sollevare su la sciarpa fino al naso, ma di trarla giù, invece, e respirare quell'aria frizzantina che sa di fiori appena schiusi. Quando nei negozi cominciano a sbucare i colori, delicati, come i pastelli che, con un tratto, coprono via i grigi, i neri, e i...

Happiness is key!

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"Dottore che sintomi ha la felicità?" recita una canzone di Jovanotti.  Sicuramente almeno una volta nella vita tutti ce lo siamo chiesto.  Alle volte sembra così difficile essere davvero felici! Perché si pensa che il raggiungimento di questo stato di beatitudine sia legato ad una qualche ricetta misteriosa, se non al raggiungimento di obiettivi utopici e quasi irrealizzabili.  Niente di più falso, per quanto mi riguarda. Ho sempre pensato che la felicità non è uno stato, non è una condizione, non è stabilità.  La felicità è un attimo, il resto io lo chiamo serenità, benessere, non felicità. La felicità ha la durata di un brivido, tutto al più di una vampata di calore, a volte dura qualcosa in più, ma mai così a lungo da potersene stancare o abituare.  Forse è per questo che diventa così estenuante la sua ricerca, così fugace il suo assaporarla e così intenso il suo ricordo.  Tra una condizione e l'altra c'è desiderio, c'è rimpianto, a vo...

Qualcosa è cambiato, si chiama FITBOXE.

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" Qualcosa è cambiato ", diceva un film con Jack Nicholson.  Io dico che " Tutto è cambiato ". Sabato mattina mi sono svegliata molto presto, erano le 7.00 e il sabato mattina, per me, le 7.00 è alba. Ho affrontato la pioggia, una pioggia torrenziale, di soli 10 minuti, che sono bastati a ridurmi una pezza.  Ho portato a spasso delle occhiaie da paura, una faccia da zombie e il capello arruffato e sconvolto di chi non ha dormito tutta la notte.  L'ho fatto per partecipare, non certo ad un evento fashion, signori, non certo per sgomitare davanti Zara all'inizio dei saldi, e nemmeno per prendere un aereo e raggiungere chissà quale località vacanziera.  No, signori belli. Sabato mi sono svegliata dopo un venerdì da leoni, con una faccia da pecorella smarrita, infilato un paio di jeans, una felpa e le mie nike, roba che un outfit così nemmeno in gita scolastica alle medie, o forse si, anzi, credo che l'ultima mia apparizione in pubblico in que...

San Valentino 2014: Torna Colazione da Tiffany al cinema!

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Si avvicina San Valentino e, in occasione della festa dell'amore, torna nei cinema italiani una versione rimasterizzata di uno dei film più belli di sempre. Con la grande Audrey Habpurn nei panni della smorfiosa e svampita Holly Golightly sulle note della dolcissima e malinconica moon river. Già in occasione del 50 esimo anniversario dall'uscita del film avevo avuto modo di vederlo sul grande schermo e adesso credo proprio che replicherò.  Colazione da Tiffany  resta una delle più belle favole moderne! Se anche voi volete approfittarne, per vedere o rivedere questo delizioso film, trovate su  nexodigital  le sale italiane in cui sarà disponibile la pellicola. Kiss

Sento le voci!

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Mi pare di sentirla. Nitida, tutte le volte. Non è certo semplice ma ci convivo da circa 30 anni. Mi dice cosa sarebbe meglio fare in una data situazione, come comportarmi con le persone, cosa sarebbe meglio dire o non dire. Di solito la sua è sempre la risposta giusta. Anche quando tutto pare orientarmi verso altre direzioni, anche quando la persona con cui mi sto confrontando sembra tutto il contrario, anche quando le evidenze dimostrano tutt'altro. Lei ha sempre ragione. Di chi sto parlando? Di quella vocina interiore che sembra precedere le mie azioni, le mie intenzioni e le conseguenze delle stesse. Se ne sta lì, a guidarmi con pazienza, tutte le volte che il mio istinto sembra prendere il sopravvento. Perché lei sa il fatto suo: testarda, osservatrice e scaltra, mi pare abbia capito più lei di quanto abbia fatto io in tutti questi anni. Cosa dici? Ah si! Per esempio, adesso, mi suggerisce di chiarire una cosa, molto importante: "No. Non sento...

Tutta colpa di Freud!

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Tutta colpa di Freud!  L'ho sempre pensato.  Anche Paolo Genovese ci avrà pensato, tanto che nella sua commedia, tra problematiche varie e implicazioni psicologiche, descrive ciò che il padre della psicoanalisi afferma da sempre: ovvero che quello che più di ogni altra cosa ci destabilizza e ci mantiene vivi allo stesso tempo è l'amore. Una strana malattia a dir la verità, che prende un po' tutti, indistintamente, sballottando le nostre certezze, rendendoci folli, il più delle volte, mettendo in discussione anche la nostra identità.  La spinta verso la nostra metà è la meta di tutta una vita. La pulsione primordiale. Vogliamo essere amate, salvate, e perché no, a volte anche torturate, da uomini che non rientrano quasi mai in quella minima percentuale ottimistica di uomini decenti. Il più delle volte incontriamo solo truffe colossali e il pensiero che Freud e gli psicoanalisti che lo hanno seguito ci abbiano aiutato ad esserne consapevoli è palese. La simbios...

Psicopatologia di una Fashion Blogger

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Vorrei fare una premessa che potrebbe essere scontata ai più, ma a molti altri no. I miei post sono scritti con profonda ironia. Il tentativo di estremizzare le situazioni, di prendermi gioco di me stessa e degli avvenimenti ha il solo scopo di divertire. Perciò se in voi manca l'ironia, l'humour e un po' di intelligenza smettete immediatamente di leggere, potreste aver voglia di prendermi sul serio, e nel peggiore dei casi potrei decidere di prendervi sul serio. Se c'è una cosa che più di tutto mi ha sempre affascinato è lo studio della personalità. Una delle materie che, nel mio lungo percorso di studi in psicologia, ho contemporaneamente amato ed odiato. La nostra personalità è quanto di più complesso vi sia. La sua struttura comprende un insieme di tratti che fanno di noi quello che siamo, le nostre modalità comportamentali e che definiscono il nucleo delle nostre differenze individuali. Si dice che noi donne siamo isteriche, psicopatiche ossessive. Voglia...

Meggings: in o out?

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D'accordo. Parliamone. I Meggings! Cosa sono? Una nuova tendenza. E le tendenze, si sa, possono essere pericolose. Perché si diffondono veloci come le malattie e come le malattie contagiano chiunque sia predisposto, chiunque sia sotto tiro. Praticamente è l'alternativa maschile ai leggings , quelli che una volta si chiamavano fuseaux. Quelli che molte scambiano per pantaloni, quelli che ai più piacciono come alternativa ai collant. Quante donne infatti, indossandoli malamente, hanno rischiato la gogna pubblica! Pensate perciò ad un uomo, che se ne vada in giro per la città con indosso una calzamaglia al posto dei pantaloni! Cominciamo con il dire che se non ti chiami Robin Hood o Roberto Bolle sei fuori luogo. Quindi a che prezzo rinunciare alla propria virilità per mettere in mostra gli zebedei, avvolto come un pollo nel domopack? Per la moda? Per inseguire un filone di eccentricità? Per comodità? No. No. e ancora No! Non posso credere che esista realmente uomo sulla ter...

Che fine faranno le Fashion Blogger?

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Fashion blogger. Uno dei termini più gettonati degli ultimi anni. Tutte le vogliono, tutte le cercano, tutte sognano di esserlo. Tutte provano ad esserlo. E' una vera psicosi collettiva che, a macchia d'olio, si estende dalle silenziose e segrete camere da letto di sedicenti donzelle, intente a creare outfit, scegliere abbinamenti, proporre stili e mode, da lanciare come palline pazze immortalate sulle strade delle nostre città, sui tetti delle nostre case, sui social, agli eventi cool e meno cool. Infondo che c'è vo? Fare la fashion blogger è facile "come fare una o con il bicchiere" avrebbe detto mia nonna. Io dico che è facile come sbagliare colore del rossetto, come tracciare una linea di eye-liner.  Il Kit base per essere una fashion blogger richiede pochi elementi: -capi d'abbigliamento vari -molteplici accessori -uno smarthpone -una semplice applicazione come Instagram -un fidanzato disposto a scattare delle foto per te -u...

Lo strano caso di Maria di Trapani

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Il termine fenomeno è legato a qualcosa di osservabile, di manifesto, di evidentemente rilevante. Solitamente nella sua accezione positiva lo accostiamo a persone, eventi, oggetti dalle straordinarie caratteristiche. Insomma a qualcosa degno di nota. Accanto ai fenomeni naturali, paranormali,  strani, misteriosi, troviamo i fenomeni bizzarri. Sono quelli che trovano i natali sul web.  Se ricordate personaggi come Gemmadelsud e il suo delirio di grandezza, Peppe Simone e la sua ricerca della figa, i prediciottesimi e le vicende di giovani al loro primo suicidio sociale, non potete non conoscere il nuovo fenomeno del web: Maria di Trapani . E' talmente popolare da attirare l'attenzione persino del  tgcom24 , che dopo averne decantato le doti: tra cui compaiono spontaneità, aderenza ai valori e ingenuità, la condanna aspramente nelle battute finali riportandone l'attenzione persino a Papa Francesco. Povera Maria, ti difendo io! Tu che in fondo sei solo sta...

L'uomo con la paura della saponetta.

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Ieri tornata dalla palestra, come di consuetudine, ho fatto una doccia calda e uno shampoo. E proprio sotto il calore del phon, mentre asciugavo i capelli, riflettevo sul fatto che, se per me e molti altri di voi che mi leggono al momento, è una sana abitudine trastullarsi con acqua e sapone, o almeno lo spero, per molti altri, schiuma, acqua scrosciante e pulizia personale, non rientrano tra le quotidiane priorità. Certo che di pensieri sotto al phon me ne vengono parecchi, ma questa è arrivata come un'illuminazione, soprattutto, alla luce del fatto, che, proprio in palestra, ne vedo di tutti i colori e ne sento di tutti i gusti e profumi, o, dovrei meglio dire, di tutti gli olezzi. In fatto di pulizia l'uomo si contraddistingue, solitamente, in termini negativi, e in modo inversamente proporzionale allo sviluppo e all'età, ricordo, infatti, ancora come fosse oggi, la puzza che emanavano alcuni miei compagni di classe. Ma questo provo a spiegamelo attribuendolo al...

Selfie o Self?

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"Specchio specchio delle mie brame chi è la più bella del reame?" Se la cara Grimilde vivesse nella realtà dei giorni nostri, si ritroverebbe a recitare queste parole davanti allo schermo del suo smartphone e, a competere con lei, non troverebbe solo la bella e candida Biancaneve, ma una ciurma di donzelle, la cui immagine amano immortalare, fotografare, filtrare e condividere. Si chiama Selfie , non è solo uno slang, è un neologismo, una parola nuova a tutti gli effetti e riconosciuta come tale, tanto da comparire nell'Oxford Dictionary. La sua etimologia deriva dalla parola self il cui significato è ben noto (auto, da sé, io, sé, se stesso). Insomma questa parola rimanda alla nuova moda di scattare foto a se stessi, tramite la fotocamera dello smartphone o web cam, per poi condividerla sui social, come Instagram o Facebook. In fondo farsi una foto è più semplice che farsela fare. Io ne sono convinta e lo ribadisco da tempi remoti. Quando, con ancora al collo la mia...