Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Che fine hai fatto,TU?

Immagine
Esiste una domanda. Spesso banale, frequente, comune.  - Come stai? Poi, ne esiste un'altra. Più rara e difficile da formulare, non così scontata. - E tu? Ed è quella, che fa la differenza. Ascoltare gli altri è alla base della mia professione. E' la domanda "Come stai?" che apre il colloquio, che sottolinea la mia disponibilità e apertura al paziente, che mette quest'ultimo nella condizione di darmi la sua risposta e farmi, a sua volta, la sua domanda: chiedermi aiuto. Ma questa è un'altra domanda ed è diversa da quella che, invece, mi aspetterei nelle mie relazioni. Dai miei amici, ad esempio. Da qualche tempo, infatti, ho notato che il camice non riesci mai a togliertelo di dosso.  Fare la psicologa significa, spesso, non smettere mai di lavorare. Perché, o per predisposizione propria o per aspettativa altrui, continuerai ad essere considerata tale, a sentirti tale. Spiegare gli atteggiamenti, i comportamenti altrui è qualco

Che Ansia avere l'ansia!

Immagine
Si dice che una delle parole più cliccate e usate al momento sia selfie. Eh, no! La parola del momento è ANSIA! Al solo pronunciarla sento il cuore cominciare a battere, lo stomaco contrarsi e la gola stringersi in un nodo. Crescono le palpitazioni, aumenta la temperatura corporea e il respiro si fa corto. Ma cos'è l'ansia? In realtà il termine è talmente inflazionato, che tutti lo usano pur non sapendo realmente cos'è. Persino chi non l'ha mai avuta adesso sente di esserne colpito. Io per prima. Non lo avrei mai detto ma è successo. Ho l'ansia e la colpa è dell'umanità che me l'ha contagiata, con il suo continuo ripeterlo. Ansia  Ansia  Ansia L'ansia, oramai, colpisce pure sotto i 9 anni. Un piccolo concorrente di masterchef junior, l'altro giorno, se ne lamentava, preoccupato. Ma davvero? Tu che sai stendere la pasta a 9 anni, che sai preparare le emulsioni a 9 anni, che sai sfilettare un branzino a 9 anni, tu

Il Guantone e i Perché.

Immagine
Ogni volta l'impatto con un nuovo post lascia sempre alcuni minuti di smarrimento. Il più delle volte quello di cui vi parlerò è sempre in fase embrionale nella mia testa, il problema è convertirlo in parole, il più possibile comprensibili, poiché quello che mi rimproverano più spesso i miei critici amici è il fatto che io parli per sottintesi, periodi e concetti che partendo dalla mia mente contorta, trovano un posto, su questo spazio, mantenendo il più delle volte la stessa forma criptica, frutto di ragionamenti complessi, che tento di risolvere e snocciolare ancora in fase di scrittura.   Il più delle volte non so nemmeno io di cosa vi parlerò all'inizio dei miei post, quale sarà l'epilogo degli stessi, perché superare certe rimozioni interne non è facile e, il fatto che io pian piano ci arrivi scrivendo, non necessariamente significa che poi io lo scriva davvero. Dite la verità. Non avete capito un tubo. Nemmeno io, il più delle volte. Mi spiego meglio

There's no place like home.

Immagine
"I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo."                                                                                                                Fernando Pessoa Lo scorso weekend camminando sui s an pietrini romani mi riempivo gli occhi di una delle più belle città al mondo. Nessuno potrebbe dire il contrario.  Roma è Roma, la città eterna, caput mundi. Roma è una città che ti incanta ad ogni angolo, che ti regala pezzi di storia ad ogni chiesa, monumento, via o anfratto. Ma Roma non è la mia città. Come non lo è Amsterdam, Parigi, Barcellona, Praga, Milano, posti che ho visitato e in cui ho lasciato il cuore, perché ad ogni viaggio succede la stessa identica cosa: mi innamoro, mi lascio incantare da posti, vite, luoghi, diversi dalla mia Catania. Poi arriva il momento di riprendere l'aereo e tornarci, nella mia soleggiata città, e tutte le volte, la malinconia di lasciare il luogo appena vissuto, lasc