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Visualizzazione dei post da marzo, 2014

Dove sono finite le farfalle?

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Niente da fare.  Oramai i miei amici hanno capito che la mia laurea in psicologia serve a loro più che a me e, davanti ad un prosecco, snocciolano le loro paturnie, al mio povero orecchio, senza alcuna pietà. Il filo conduttore, al momento, è che i sentimenti stanno a zero. Quello che conta, invece, sono le emozioni, o meglio, le farfalle. Tutti vogliamo sentirle svolazzare nello stomaco! Non c'è niente di più bello di farsi trascinare, coinvolgere, strapazzare come un uovo da quelle palpitazioni che solo ai primi incontri, quando ancora i sentimenti sono lontani dalla relazione, riesci a provare con assoluta libertà d'espressione. Non so se sono proprio farfalle, ma quando senti quello scompenso nella parte alta dello stomaco, a meno che tu non abbia un attacco acuto di gastrite, si tratta di agitazione, quella buona, quella che fa rima con eccitazione, che ti fa perdere il controllo, che ti riempie pur senza aver mangiato. Per esempio c'è questa amica c

What do women want? They want to know what men want!

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Troppo spesso li vedo parlarsi una lingua straniera e incomprensibile, li osservo arrancare nel vano tentativo di farsi comprendere e di comprendere.  Sono uomo e donna, abitanti di 2 pianeti diversi, l'uomo da Marte, le donne da Venere, diceva qualcuno. Entrambi però si arrovellano attorno ad una domanda comune: cosa vuole l'uno e cosa vuole l'altra? Cosa realmente cercano un uomo e una donna reciprocamente, cosa si aspettano di trovare nel loro partner. Cosa accende la loro curiosità, il loro interesse, la loro motivazione alla conoscenza, all'intraprendere un "percorso" insieme, se vogliamo dirlo alla mariadefilippese. Insomma alla domanda "What do Women want?" hanno cercato di rispondere in tanti. Ha iniziato a chiederselo l'uomo nel momento in cui Eva gli propose la mela, se lo è chiesto Leonardo ritraendo la Gioconda, probabilmente se lo è chiesto anche Antonio durante il suo flirt con Cleopatra. La psicoanalisi intera con Fre

L'8 marzo. 24H e…STOP!

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E quindi ieri è stata la festa della donna.  Su facebook ho letto frasi, post, ho visto immagini piene di affetto, belle parole, sul rispetto, l'importanza di "festeggiare" la donna ogni giorno, nelle piccole e grandi cose della quotidianità.  Ho letto di iniziative molto belle, come quella di MarieClaire  a cui ho partecipato. Ho letto gli auguri degli uomini.  E ho tirato un sospiro di sollievo.  Per una volta mi sembrava fosse chiaro più delle altre volte il messaggio di una giornata che si dovrebbe estendere oltre le 24 ore, che non è altro che il rispetto, senza scadenze, senza ipocrisie. Invece stamattina sono arrabbiata, e delusa. Succede che la giornata di ieri non si è ancora conclusa, che le 24 ore non hanno ancora scoccato gli ultimi rintocchi e la parola donne ricorre nuovamente accanto alla parola femminicidio, sangue e violenza. Altre tre donne muoiono, altri tre uomini uccidono.  Alle volte ci si illude che le cose brutte si possano

Un Teorema senza enunciato.

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Stanotte ho fatto un sogno. Uno di quelli, per cui, al risveglio, cominci a farti domande a raffica. Uno di quei sogni per cui cominci a chiederti: inconscio ma da che parte stai? cosa vuoi dirmi? Vi risparmierò i dettagli più complessi del lavoro onirico che il substrato della mia coscienza ha prodotto questa notte, rivelandovi l'unica cosa che come un chiodo fisso continuo a ripetermi dall'ultima fase rem. In ogni triangolo rettangolo il quadrato costruito sull'ipotenusa è sempre equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti. Avete capito bene. E' proprio lui. L'enunciato di uno dei più famosi teoremi della geometria euclidea.  Il teorema di Pitagora. Adesso la mia domanda appena sveglia è stata: perché? Cosa c'entra Pitagora?  Insomma cosa ha spinto la mia mente contorta a produrre un contenuto tanto contorto? Se i sogni rispecchiano desideri inconsci, quale mai dovrebbe essere il desiderio inconscio nascosto dietro questo enun