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Visualizzazione dei post da gennaio, 2014

Tutta colpa di Freud!

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Tutta colpa di Freud!  L'ho sempre pensato.  Anche Paolo Genovese ci avrà pensato, tanto che nella sua commedia, tra problematiche varie e implicazioni psicologiche, descrive ciò che il padre della psicoanalisi afferma da sempre: ovvero che quello che più di ogni altra cosa ci destabilizza e ci mantiene vivi allo stesso tempo è l'amore. Una strana malattia a dir la verità, che prende un po' tutti, indistintamente, sballottando le nostre certezze, rendendoci folli, il più delle volte, mettendo in discussione anche la nostra identità.  La spinta verso la nostra metà è la meta di tutta una vita. La pulsione primordiale. Vogliamo essere amate, salvate, e perché no, a volte anche torturate, da uomini che non rientrano quasi mai in quella minima percentuale ottimistica di uomini decenti. Il più delle volte incontriamo solo truffe colossali e il pensiero che Freud e gli psicoanalisti che lo hanno seguito ci abbiano aiutato ad esserne consapevoli è palese. La simbiosi

Psicopatologia di una Fashion Blogger

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Vorrei fare una premessa che potrebbe essere scontata ai più, ma a molti altri no. I miei post sono scritti con profonda ironia. Il tentativo di estremizzare le situazioni, di prendermi gioco di me stessa e degli avvenimenti ha il solo scopo di divertire. Perciò se in voi manca l'ironia, l'humour e un po' di intelligenza smettete immediatamente di leggere, potreste aver voglia di prendermi sul serio, e nel peggiore dei casi potrei decidere di prendervi sul serio. Se c'è una cosa che più di tutto mi ha sempre affascinato è lo studio della personalità. Una delle materie che, nel mio lungo percorso di studi in psicologia, ho contemporaneamente amato ed odiato. La nostra personalità è quanto di più complesso vi sia. La sua struttura comprende un insieme di tratti che fanno di noi quello che siamo, le nostre modalità comportamentali e che definiscono il nucleo delle nostre differenze individuali. Si dice che noi donne siamo isteriche, psicopatiche ossessive. Voglia

Meggings: in o out?

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D'accordo. Parliamone. I Meggings! Cosa sono? Una nuova tendenza. E le tendenze, si sa, possono essere pericolose. Perché si diffondono veloci come le malattie e come le malattie contagiano chiunque sia predisposto, chiunque sia sotto tiro. Praticamente è l'alternativa maschile ai leggings , quelli che una volta si chiamavano fuseaux. Quelli che molte scambiano per pantaloni, quelli che ai più piacciono come alternativa ai collant. Quante donne infatti, indossandoli malamente, hanno rischiato la gogna pubblica! Pensate perciò ad un uomo, che se ne vada in giro per la città con indosso una calzamaglia al posto dei pantaloni! Cominciamo con il dire che se non ti chiami Robin Hood o Roberto Bolle sei fuori luogo. Quindi a che prezzo rinunciare alla propria virilità per mettere in mostra gli zebedei, avvolto come un pollo nel domopack? Per la moda? Per inseguire un filone di eccentricità? Per comodità? No. No. e ancora No! Non posso credere che esista realmente uomo sulla ter

Che fine faranno le Fashion Blogger?

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Fashion blogger. Uno dei termini più gettonati degli ultimi anni. Tutte le vogliono, tutte le cercano, tutte sognano di esserlo. Tutte provano ad esserlo. E' una vera psicosi collettiva che, a macchia d'olio, si estende dalle silenziose e segrete camere da letto di sedicenti donzelle, intente a creare outfit, scegliere abbinamenti, proporre stili e mode, da lanciare come palline pazze immortalate sulle strade delle nostre città, sui tetti delle nostre case, sui social, agli eventi cool e meno cool. Infondo che c'è vo? Fare la fashion blogger è facile "come fare una o con il bicchiere" avrebbe detto mia nonna. Io dico che è facile come sbagliare colore del rossetto, come tracciare una linea di eye-liner.  Il Kit base per essere una fashion blogger richiede pochi elementi: -capi d'abbigliamento vari -molteplici accessori -uno smarthpone -una semplice applicazione come Instagram -un fidanzato disposto a scattare delle foto per te -u

Lo strano caso di Maria di Trapani

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Il termine fenomeno è legato a qualcosa di osservabile, di manifesto, di evidentemente rilevante. Solitamente nella sua accezione positiva lo accostiamo a persone, eventi, oggetti dalle straordinarie caratteristiche. Insomma a qualcosa degno di nota. Accanto ai fenomeni naturali, paranormali,  strani, misteriosi, troviamo i fenomeni bizzarri. Sono quelli che trovano i natali sul web.  Se ricordate personaggi come Gemmadelsud e il suo delirio di grandezza, Peppe Simone e la sua ricerca della figa, i prediciottesimi e le vicende di giovani al loro primo suicidio sociale, non potete non conoscere il nuovo fenomeno del web: Maria di Trapani . E' talmente popolare da attirare l'attenzione persino del  tgcom24 , che dopo averne decantato le doti: tra cui compaiono spontaneità, aderenza ai valori e ingenuità, la condanna aspramente nelle battute finali riportandone l'attenzione persino a Papa Francesco. Povera Maria, ti difendo io! Tu che in fondo sei solo stata

L'uomo con la paura della saponetta.

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Ieri tornata dalla palestra, come di consuetudine, ho fatto una doccia calda e uno shampoo. E proprio sotto il calore del phon, mentre asciugavo i capelli, riflettevo sul fatto che, se per me e molti altri di voi che mi leggono al momento, è una sana abitudine trastullarsi con acqua e sapone, o almeno lo spero, per molti altri, schiuma, acqua scrosciante e pulizia personale, non rientrano tra le quotidiane priorità. Certo che di pensieri sotto al phon me ne vengono parecchi, ma questa è arrivata come un'illuminazione, soprattutto, alla luce del fatto, che, proprio in palestra, ne vedo di tutti i colori e ne sento di tutti i gusti e profumi, o, dovrei meglio dire, di tutti gli olezzi. In fatto di pulizia l'uomo si contraddistingue, solitamente, in termini negativi, e in modo inversamente proporzionale allo sviluppo e all'età, ricordo, infatti, ancora come fosse oggi, la puzza che emanavano alcuni miei compagni di classe. Ma questo provo a spiegamelo attribuendolo al

Selfie o Self?

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"Specchio specchio delle mie brame chi è la più bella del reame?" Se la cara Grimilde vivesse nella realtà dei giorni nostri, si ritroverebbe a recitare queste parole davanti allo schermo del suo smartphone e, a competere con lei, non troverebbe solo la bella e candida Biancaneve, ma una ciurma di donzelle, la cui immagine amano immortalare, fotografare, filtrare e condividere. Si chiama Selfie , non è solo uno slang, è un neologismo, una parola nuova a tutti gli effetti e riconosciuta come tale, tanto da comparire nell'Oxford Dictionary. La sua etimologia deriva dalla parola self il cui significato è ben noto (auto, da sé, io, sé, se stesso). Insomma questa parola rimanda alla nuova moda di scattare foto a se stessi, tramite la fotocamera dello smartphone o web cam, per poi condividerla sui social, come Instagram o Facebook. In fondo farsi una foto è più semplice che farsela fare. Io ne sono convinta e lo ribadisco da tempi remoti. Quando, con ancora al collo la mia

I films horror di una donna

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Ci sono situazioni nella vita di una donna che se avessero un titolo sarebbe certamente quello di alcuni dei più famosi horror Movies. Ci avete mai pensato? Io si. Ecco alcuni dei titoli che calzano perfettamente. Non aprite quella porta No, non si tratta della porta della casa più paurosa di tutti i tempi, quella degli Hewitt, ma di una porta più familiare, più casalinga... la porta del bagno di casa vostra, un attimo dopo aver asciugato i capelli e aver ottenuto una piega perfetta. Vi siete mai chieste il perché una volta uscite da quel luogo caldo e protetto, dopo esservi viste allo specchio ed esservi fatte l'occhiolino da sole, vi trasformiate da testimonial della Pantene a cespuglio di mangrovie in un nanosecondo? Io me lo chiedo tutte le volte. La risposta resta un mistero. The Ring Altro che 7 giorni, una donna ci pensa tutta una vita. No, non al giorno della sua morte, ma a quello del suo matrimonio e all'anello che riceverà durante la fantomat

La demenza dei saldi!

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L'aspettativa che precede il momento dei saldi è piena di progetti, organizzazione, fasi emotive che variano dall'eccitazione, alla contentezza, ma che ben presto si concludono nella delusione, rabbia e ideazione assassina, con finale a sorpresa: acquistare il tutto e per tutto, anche se non in saldo, con conseguenti sensi di colpa e ammissione di demenza. Ebbene si!  Aspettiamo tanto l'arrivo dei saldi, stiliamo liste di capi da acquistare, dopo aver valutato e confrontato. E dopo esserci innamorate di capi, che al momento del full price ci sembravano inaccessibili o non necessari, dopo diversi sopralluoghi e rimandi, giungiamo in negozio cariche e piene di desiderio. Avete notato, però, che una volta sopraggiunto il giorno X,  dentro quel negozio, tra vestiti ammassati, commesse deliranti e acquirenti esaltate, non riusciamo più a raccapezzarci, a trovare quello che, solo fino a qualche settimana prima, ci sembrava accattivante, quel capo che bramavamo e as

Umanità, oggi, mi vai stretta.

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Vi avverto! Questo post contiene la quinta essenza del cinismo, chi non volesse esserne contagiato si astenga dal leggerlo, per gli altri che volessero rifletterci su, invece, buona lettura. Tutta la smania delle feste si sta dileguando.  Il fervore che si nascondeva dietro la corsa ai regali, i piatti prelibati sopra le tavole imbandite, i "cosa mi metto?" stanno a poco a poco lasciando spazio ai postumi di tanto brindare. All'alba di questo 2014 tutti i vostri propositi saranno già andati dimenticati, sostituiti dai sensi di colpa. Da martedì si riprenderanno in mano le nostre vite, si tornerà al lavoro, in palestra, si ripeteranno gli errori che ci si era ripromessi di non fare alla mezzanotte del 31, si ritornerà ad essere se stessi, meno festaioli, affaticati da troppo alcohol, da troppo poco sonno e l'unica cosa che vi resterà saranno i kg da smaltire e delle occhiaie da panda su un viso sfatto. Oggi sono così, un po' grinch un po' misantropo,