Un giorno nuovo.
Ho il limite di 2500 battute. Perciò, il mio racconto nato di getto e scritto in un lampo deve essere ridotto all'osso, cosa non facile per me che manco del dono di sintesi. Ma alla fine ci sono riuscita.
Eccolo qua:
L’afa aveva dato una tregua. Scesa dal letto, Alice si sentiva piena di
energie, la spossatezza degli ultimi giorni aveva lasciato il
posto ad una strana iniziativa. Una sensazione che non provava da
tempo. Passando per il bagno aveva bagnato il viso e, distolto velocemente
lo sguardo dallo specchio, si era soffermata su quel raggio di sole che entrava
dalla finestra dritto alle caviglie sottili. Raccolti i pochi capelli in una piccola coda, era giunta in cucina. Inondata da mille raggi
luccicanti e scalza, sulle mattonelle calde, sembrava aver dimenticato
l'andamento incerto che oramai la contraddistingueva. Aveva preso una
decisione importante e la sentiva pienamente sua. Messo il pentolino sul
fuoco, la sua mente iniziava a viaggiare indietro nel tempo. Da piccola la
colazione era sempre stato il momento più bello della giornata. Il tavolo le
arrivava poco più giù del mento, la nonna aveva apparecchiato con un tovagliolo
a fantasia. Accanto alla tazza bianca a fiori blu, una manciata di biscotti. Il
tè, caldo, profumato. Alice aveva inzuppato il primo biscotto, sentendo il
sapore più buono del mondo.
Alice ha 25 anni e le sue lacrime scendono copiose sul suo
viso, sulle sue mani, piccole, magre, le vene a vista; le ossa spigolose
premono contro quel poco che resta, un guscio di pelle sottile. Alice lo sa,
gli specchi continuano a ricordarglielo, è per questo che li rifugge. Pensare
che un tempo passava ore ed ore davanti a quel riflesso, quando truccarsi era
la cosa che più le piaceva, prima che tutti i colori si spegnessero, che lei
non li vedesse più. Ma questa mattina sembra diversa, i suoi occhi scorgono il blu lontano del mare e sulle sue acque il riflesso del sole continua a
danzare per lei, in un gioco vivace. E' la vita, Alice! Una voce sembra
destare i suoi pensieri. E' una voce estranea e
familiare insieme. Ripensa a come era, prima del dolore, della resa, della
malattia. La bustina del tè scivola nell'acqua calda. Il solito rituale
oggi appare diverso. Oggi non getterà il tè giù per il lavandino. Ha
deciso. Apre il cassetto, prende un tovagliolo, lo poggia sul tavolo.
Passa la mano più volte, come a volerlo stirare, renderlo perfetto. La tazza è
la stessa di 20 anni fa. Un solo biscotto, ma va bene per cominciare. Lo tuffa
nel tè. Non ha lo stesso sapore, la nonna non c'è, ma questa è la vita, la sua
vita, e oggi non la getta nel lavandino. Alice ha deciso. Oggi ricomincia a
vivere!
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Commenti
Mi piace molto il tuo modo di scrivere!
Ti ringrazio!