Che fine faranno le Fashion Blogger?


Fashion blogger.
Uno dei termini più gettonati degli ultimi anni.
Tutte le vogliono, tutte le cercano, tutte sognano di esserlo. Tutte provano ad esserlo.
E' una vera psicosi collettiva che, a macchia d'olio, si estende dalle silenziose e segrete camere da letto di sedicenti donzelle, intente a creare outfit, scegliere abbinamenti, proporre stili e mode, da lanciare come palline pazze immortalate sulle strade delle nostre città, sui tetti delle nostre case, sui social, agli eventi cool e meno cool.
Infondo che c'è vo?
Fare la fashion blogger è facile "come fare una o con il bicchiere" avrebbe detto mia nonna. Io dico che è facile come sbagliare colore del rossetto, come tracciare una linea di eye-liner. 

Il Kit base per essere una fashion blogger richiede pochi elementi:
-capi d'abbigliamento vari
-molteplici accessori
-uno smarthpone
-una semplice applicazione come Instagram
-un fidanzato disposto a scattare delle foto per te
-una bella faccia tosta

Richiede una creatività semplice, come quella impiegata per ricreare i plastici di Bruno Vespa. 
E poi, basta crederci, avere una elevata autostima e, perché no, anche un po' di masochismo.
Certo c'è a chi riesce meglio di altre. Vuoi per un guardaroba degno di nota, vuoi perché il guardaroba degno di nota lo hanno ricevuto in regalo, vuoi perché avere un fisico da modella aiuta, vuoi perché essere disoccupati regala tempo, per scegliere il giusto outfit, per fare delle belle foto, per scegliere la location giusta in cui fare le belle foto, per condividerle con i followers sui vari social.
Insomma a descriverlo così l'impiego da fashion blogger risulta allettante, per tutte.
Perciò biasimare chi lo fa mi sembrerebbe anche ingiusto!
E poi come si fa a criticare chi possiede cotanta cultura? Una cultura che io personalmente non riesco proprio ad acquisire. Ci vuole tempo e dedizione oltre che passione, per conoscere tutte le grandi Maison dell'alta moda, i capi storici, le firme in voga. 
Il punto però, che qui mi preme sottolineare, non è tanto quello di queste care ragazze, il loro stile di vita, ma quello di chi ne ha fatto marketing (o marchette).
La fashion blogger oramai tira più dell'oro. Dove la metti sta, basta che la  fai sentire importante, magari facendole un regalo. Lei che per quel regalo non perde un invito e ti fa pure pubblicità sul blog. 
Lei che scrive di te, parla di te e non ti chiede un euro. 
Perché a lei interessa esser popolare e spopolare.
Quindi, ricapitolando: occupa poco, spende poco, chiede poco. 
E questo le aziende lo hanno capito da tempo, e non solo loro, insieme alle aziende lo hanno capito le boutique, piccole grandi che siano, e lo hanno capito tutti, pure i muri, pure quelli che non sanno nemmeno quale sia il ruolo di una blogger, figuriamoci di una "fashion". 
Perciò, cara azienda taccagna, che ti lamenti?  
Non pretenderai  pure che quell'unica fashion blogger dotata di neurone aggiunto non emetta un fiato, se, ad un tratto, il suo far marchette non le sta più bene, e prova a chiederti di più? 
Ricorda che la tua gallina dalle uova d'oro, a causa della tua avidità, potrebbe fare una brutta fine. 
E poi chi te li scrive i post?

Commenti

Ho letto con attenzione il tuo post e che dire...viviamo nell'era 2.0,come avrai ben notato dai talent show alle più grandi aziende il marketing si sviluppa sempre piu tra i social network;esistono anche dei master inerenti la materia in oggetto! sarebbe bene specificare che si tratta di "marchette" quando si decide di indossare o promuovere un capo di abbigliamento (altresì prodotti beauty, shop, ristoranti etc) che in realtà non compreremmo o non useremmo nella nostra quotidianità.allora si chen sono "marchette". Da anni le aziende regalano a vip, attori ( e presunti tali) i propri prodotti da "sponsorizzare" in eventi (importanti o meno)...come nel caso dei Red Carpet, le grandi aziende fanno a gara per vedere i propri vestisti sfilare su una attrice piuttosto che un'altra...sarebbe sciocco pensare che gli abiti indossati siano di proprietà delle star in questione, o no? sullo stesso meccanismo si basano le "piccole aziende taccagne" che anzichè investire su cartellonistica o altro decidono di omaggiare una blogger piuttosto che un'altra perchè ne apprezzano lo stile, il blog le foto etc...ma credo che si potrebbe parlare ore ed ore su qsti argomenti...non ho ben compreso il messaggio finale di questo tuo post, come ben sai ti seguo spesso e mi piace confrontarmi con colleghe blogger :)
Unknown ha detto…
Io onestamente dividerei le fashion blogger in due categorie. Da una parte coloro che per conoscenze ma senza troppe capacità nè talento riescono a diventare "famose" e marciano su questo, esaltandosi e credendo di essere in gamba senza aprire gli occhi. Dall'altra, invece, persone con tanta passione e tanta voglia di lottare contro meccanismi frustranti, ragazze con talento nella moda e nella scrittura che aprono un blog per la passione di farlo. E mi permetto di dire che non sempre la ragazza fashion blogger deve essere una che ama mettersi in mostra o, come la definisci tu, con "faccia tosta". Ci può essere timidezza ma voglia di non far sì che tale timidezza si contrapponga alle proprie passioni. E fare la fashion blogger può essere visto come semplice, ma in realtà per essere stimata nel vero senso della parola (attenzione stimata, non venerata da chi non ha senso critico)c'è bisogno di tanta costanza, capacità di scrittura, voglia di fare qualcosa che probabilmente non ti fa arricchire... io punto molto sulla capacità di scrittura, perchè facile è pubblicare foto, difficile saper scrivere bene. Per quanto riguarda il discorso aziende è molto più difficile affrontarlo di quanto può sembrare. Si tratta di un fenomeno di marketing molto complesso, studiato in varie discipline, secondo modelli articolati. I brand non fanno questa scelta per risparmiare ma per essere vicini al pubblico e creare con esso un dialogo. Posso dirti molto a riguardo perchè sul fenomeno ho scritto una tesi che mi ha portato grande soddisfazione e che mi ha permesso di analizzare una nuova frontiera, vedendola da un punto di vista nuovo. Da lì, dopo studio e ricerca, ho aperto un fashion blog che mi permette di ottenere non guadagni o fama ma semplicemente la felicità di fare ciò che amo.

Martina - Paroles en Rose
Ciao Martina,
so che esistono ragazze capaci, in grado di fare bene e con passione. Il mio modo di scrivere a volte può anche risultare duro e cinico, ma è profondamente ironico. " la faccia tosta" serve, soprattutto in questo settore, a farsi largo tra gli squali, tra chi vuole solo sfruttarti. Non escludo sensibilità, timidezza e talento tra le doti di una ragazza che decide di scrivere di moda. Riguardo ai brand, so perfettamente che ci sono aziende serie che puntano sulla fashion blogger per avvicinarsi al pubblico, ma ce ne sono molte altre che sulla scia del fenomeno ci marciano molto non curandosi proprio delle capacità e della dedizione di alcune ragazze.
Non fraintendere le parole di questo post, ho molte amiche "fashion blogger" per cui, come potrei mai avercela con loro?

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