Non piangere sul Pandoro mangiato!
Se c'è una cosa che ho sempre sottovalutato del periodo delle feste natalizie è il carico calorico e cibareccio. La verità è che davanti a tutto quel ben di Dio che ti ritrovi nel piatto tra la vigilia, il pranzo del 25 e poi il 26, senza dimenticare il digestivo e il passito e il biscottino e il dolcetto della zia che poi ci resta male se non lo assaggi e un altro assaggino di quell'altro, la verità, dicevo, è che non ci stai a pensare troppo su. Magni e basta! Senza alcuna sosta, senza alcun limite, senza alcun pudore! Quest'anno ho potuto analizzare questa maratona dell'ingrasso al porcello da lontano, dal di fuori, da una prospettiva tutta diversa, direttamente dal mio letto, dove ridotta ad un cencio con 38 di febbre vedevo scorrere sui social network tutte le foto di quello che vi siete riusciti a mangiare! A parte le portate infinite, le foto postate a qualsiasi ora del giorno, quindi avete mangiato sempre! Quello che più mi lascia perplessa è lo stato di