E se il giorno dei morti fosse un giorno di festa?





Perché la nostra festa dei morti, il nostro 2 novembre ha l'aria del giorno più sfigato e triste dell'anno, mentre il giorno dei morti oltreoceano è diventato cool?
Oltre al rinomato e americanissimo Halloween, in cui al suono di trick or treat? si passa di casa in casa a raccoglier caramelle, mi viene anche in mente il "Dia de los muertos" in Messico, lì è una giornata  in cui il puro tripudio di colori e allegria accompagna il ricordo dei cari estinti, diventando  un'occasione per ricordare i propri cari e festeggiarli, nel vero senso della parola. 
Non vi chiedo se sia giusto celebrare o meno la giornata dei morti tra dolori, preghiere o travestimenti e giubilo. E' chiaro che la morte è morte e i cari defunti vanno ricordati e celebrati anche con rispetto  e decoro. Qui vi chiedo se l'aspetto ludico e colorato della festa prima celtica e poi americana non serva ad avvicinare al mondo dei morti con un altro sentimento che non sia la paura. 
Sperimentare il dolore della perdita di una persona cara il più delle volte traumatizza non solo per la perdita in sé, quanto, a mio parere, per la paura che sperimentiamo a seguito della dipartita, proprio perchè ci ricorda la sorte comune. Tutto il lutto viene elaborato attraverso una serie di passaggi lenti e dolorosi che servono più ad allontanarci da quell'idea che ad avvicinarci realmente alla bruta e dura realtà della sua condizione esistenziale. 
A mio parere il mettere in scena il suo aspetto più lugubre e grottesco, serve anche ad esorcizzarne alcuni aspetti. 
Tim Burton, per esempio, ha creato sulla base degli elementi noir, horror e spaventosi della morte il suo successo. Ma lo ha fatto decontestualizzandoli e riportandoli ad una dimensione più ludica e terrena.
L'aspetto della morte viene colorato dall'ironia e dall'inserimento di elementi tutt'altro che tristi. Tanto che nei suoi film i personaggi terrifici e spaventosi risultano vincenti rispetto a quelli reali e terreni. 
La sposa cadavere ne è un esempio perfetto: i colori presenti nel mondo dei morti e assenti in quello dei vivi, sottolineano ancor di più il carattere gioioso di uno rispetto a quello triste dell'altro. E potrei continuare all'infinito, questo solo per rendervi l'idea dell'interpretazione che da il regista della morte, rispetto alla comune idea stereotipata di decadenza e tristezza.

Ciò che voglio dire è che la morte è morte, ok, ma perchè renderla ancor più triste di quella che è? Perché non educare al culto dei morti senza che questo diventi solo fuga e spavento dello stesso?
Curiosa di sapere cosa ne pensate.



Commenti

Anonimo ha detto…
Pensa te che in Sicilia il giorno dei morti lo festeggiano facendo regali ai bambini!
Io la prima volta che me ne parlarono, rimasi praticamente così: -_-
Però sì,non nego che ricevere un regalo, faccia un gran piacere! Perchè io sono ancoooora bambina! :-D
anche io sono siciliana e li ricordo anche io i regali per il giorno dei morti, i miei dicevano che li portavano i morti e per me era un modo per non averne paura. :-D

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