Stiletto Academy- Facciamo un giro sul Tacco12 con Veronica Benini aka "Spora"

Dalla progettazione di grattacieli ai tacchi 12.
In principio Veronica Benini, in principio manager in uno studio di ingegneria, in principio "un paio di zeppe orribili", primo approccio con le "altezze", un approccio tardivo il suo, se considerate che parliamo della regina del tacco 12.
Spora nasce in quello che lei stessa definisce "lo sfiatatoio altreghistico", sporablog, ovvero il suo blog , in cui ritrova la femminilità, sopita dalle cure a cui si sottopone dopo essere stata colpita da un cancro al collo dell'utero.
Armata di parrucca ossigenata e labbra rosse sale sui tacchi e dall'alto della sua esperienza, dopo lunghe camminate ticchettanti, decide di risvegliare la femminilità sopita di altre donne, tutte le donne, che stanno ad ascoltarla mentre espone, tra una camminata sensualissima e una finta caduta, le sue regole di portamento, le sue dritte e i suoi ammonimenti per essere delle perfette addict dello stiletto.
La sua è una tecnica, la sua è un'arte, la sua diventa un tour in giro per il mondo, uno stato mentale: capire che star bene sui tacchi è cosa buona e giusta, serve a noi, ai nostri piedi e alla nostra autostima.
Diffonde il mantra del tacco creando lo stilettoacademy con very workshop seguitissimi. Ne viene fuori un libro, Tacco12, un manuale da cui trarre tutti i segreti per far pace con i tacchi.
E' il 2 giugno, è la tappa siciliana, siamo alla Joya academy in via Scuto Costarelli.
Arrivo con una mia amica, in ritardo come al solito, ci uniamo subito ai vari tavoli tematici creati per l'occasione, perchè, quando si uniscono tante donne insieme è facile trovare argomenti di cui parlare e se la bellezza è uno di questi, si ha tanto materiale da sviscerare: si inizia dalle unghie, con gli smalti Essie, poi i capelli, teoria del colore e della piega, con la collaborazione dei prodotti L'Oreal.




Il pomeriggio si prospetta succulento, l'aspettativa altissima, si ha voglia di sapere, si ha voglia di scoprirsi più belle e ci si trova tutte insieme ad aspettare Veronica, che arriva in abito bianco, stretto in vita da una cintura rossa, in stile anni 50, gonna ampia; ai piedi un paio di scarpe altissime, con plateau incorporato e cinturino alla caviglia, rossissime.
Sembra impacciata, timida e un pò severa. Il viso minuto sembra nascondersi dietro una massa di capelli che cadono morbidi sulle spalle.
Siamo a casa di mister Salvo Filetti e una piccola chicca sulla teoria del taglio non può mancare, in un lampo siamo rapite dalle sue parole e dal bigliettino trovato sulle nostre sedie.
Dice una grande verità: la bellezza non è competizione, è individualità. Bisogna trovare il codice che valorizzi quella personale, quella di ogni donna, per svincolarci dalla favola di Biancaneve, dal riflesso di quello specchio, perchè ognuna di noi guardandosi veda se stessa, bella nella sua unicità!
Veronica nel frattempo ha legato i capelli, Filetti la ammonisce e la invita a cambiare il suo look, in un paio di sforbiciate, mette in pratica su di lei il suo estro creativo.
Così d'un tratto Veronica lascia il posto a Spora, che non è impacciata, anzi, è sfrontata, sale sul palco, e, da quello che sembra un gioco accordato, ne esce fuori una bella dimostrazione, le forbici sembrano  fondersi in un tutt'uno con le mani, abilissime.
Le spalle di Veronica si liberano di quel surplus che le oscurava il viso, che adesso appare fresco e sexy.
Viene fuori una bellezza nuova, cadono ciocche di capelli e restano sul palco, insieme alla tipa un po' buffa e impacciata. Salta fuori una donna, gioca sui tacchi come fossero pattini, danza e simula cadute improponibili per ogni donna intenzionata a salvare la pelle.
"Mettere in asse la testa sui tacchi, portare avanti il bacino, ancheggiare, destra e sinistra, portare avanti un piede, mentre l'altro lo accompagna elegantemente"- sono solo alcuni dei segreti che ci svela mentre continua a danzare su quegli stiletti rossi.
Un attimo a piedi nudi, poi di nuovo in cima, la differenza è in quei 12 cm  e nel saperli padroneggiare.
Ci mostra il portamento scorretto, testa in avanti e ginocchia pesanti, perchè non siamo zombie, siamo donne.
Ci spiega quali scarpe evitare perché nemiche del nostro piede, le chiama Killer e in misura uguale troviamo lo stiletto senza plateau e la ballerina.
"Si dice che ad ogni ballerina indossata muoia una fatina", siamo noi ad ucciderla!
Descrive la scarpa, ne racconta l'anima interna, ci spiega come prendercene cura, ne parla come fossero creature speciali, ed è così...
Ho scoperto una grande verità ieri: l'innato amore che una donna prova per i tacchi, quello che agli altri appare solo come sadico orpello, non è altro che amore per se stesse, perchè una camminata ancheggiante e un polpaccio teso fanno una coscia sexy, un culo sodo, ma soprattutto sono la pura essenza dell'essere femmina!





Quindi alla prossima diatriba: tacco/ ballerina, saprò chi far vincere, ricordando di me, rigida sui tacchi, sfilare, recuperando ai voti un misero 11 in portamento; e ricorderò la sensualità di Spora e di come le sue gambe, definite da lei stessa storte e brutte, risultassero, invece, bellissime e sexy; di come lei fosse figa, ma soprattutto, di come eravamo belle noi, donne impacciate sui nostri tacchi, fresche di quella nuova consapevolezza che ci farà finalmente resistere alla fatica "e mettere il nostro culetto là dove deve stare, su un piedistallo".




Grazie Spora!



Commenti

Chic Choice ha detto…
Davvero un bel pomeriggio, utile e divertente! Peccato non averti conosciuta :(
Anonimo ha detto…
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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