La Declinazione Magnetica





Vi avevo detto sarei tornata. 

Sembrava una promessa e invece si è rivelata una premonizione.
Era il 1 marzo e mi era tornata la voglia di scrivere per voi, di me, come sempre. 
Mi ero detta sarei tornata a raccontarvi di una me meno disillusa e più romantica, perché innamorata. 
Ma poco dopo la vita mi ha dato uno schiaffo e mi ha risvegliato da quel sogno fatto di cuori e illusioni.
Così ho dovuto metabolizzare il lutto, elaborarlo ed eccomi qui a parlarvi ancora dei graffi che ti ritrovi sul cuore, dopo l'ennesima delusione.

Allert!

Rileggo. Mi ri-leggo. E immagino voi che leggendomi fin qui avrete avuto voglia di:

a) smettere di leggere e passare ad un blog di cucina, beauty, spensieratezza varia e annessa.
b) mettermi una mano virtuale sulla spalla e compatirmi come si fa tra amiche, salvo poi passare comunque al punto a.


Quindi ripartiamo sinteticamente e con più brio:
ciao raga!
Mi sono lasciata. Ho pianto. Piango ancora, ogni tanto. Sono arrivata alla penultima fase dell'elaborazione del lutto, quella in cui vorresti ucciderlo, ma la pena capitale non è il sogno per la tua pensione e allora ti rimetti in piedi, volti pagina e anche se ogni tanto ci torni, lo fai solo per rileggere i punti che ti convincono di quanto sia lui l'idiota e tu meravigliosa e buona e giusta e vai avanti.
Si, Avanti.
Già vi sento: "Avanti cosa che sei qui a scriverne un post!" 
Avete ragione, però se c'è una cosa che ho capito nel frattempo è che per andare davvero avanti bisogna camminarci su, chè non si può saltare un dolore come si fa con una pozzanghera. Soprattutto se questa pozzanghera è un fossato con tanto di coccodrilli che non aspettano altro che divorarti.
Sono stati mesi difficili, sono stati giorni lunghissimi, sono stati attimi che sembravano non finire mai.
Quando stai male è così, hai come l'impressione che non passerà mai, che starai sempre peggio, che non tornerai più a sorridere, ad essere te stessa.
Beh sapete che c'è? Ho capito che ogni volta è così, fin quando non passa davvero. 
E non è la persona, la storia, i ricordi a passare. Quelli ci restano dentro per sempre, fin quando non cambia la prospettiva da cui si guarda. 
Io lo chiamo ripristino della posizione. O meglio Ri-orientamento. Praticamente la nostra bussola, calcolata la declinazione magnetica (variazione tra nord magnetico e nord geografico) effettua un ricalcolo e torna a puntare al vero Nord: NOI. 
In parole ancora più povere: ci innamoriamo scompensiamo ma poi rinsaviamo.
"EHHH"  direte voi, "Quanto la fai lunga e pure facile!"
Ehhhhhh, lo so che vi sembra lunga, e lo è. 
Non è un passaggio facile. Non è il passaggio a Nord-Ovest in compagnia di Alberto Angela. Magari!
E' un percorso fatto di alti, bassi e ribassi, che nemmeno da Poltrone e Sofà. Eppure si cammina. 
Restare fermi a che serve?
Serve di più ascoltarsi, viversi, anche nelle emozioni più negative, che come dicevo sopra hanno una durata che inizia e poi finisce.
A costo di sembrare banale sappiate che "Non può piovere per sempre", e anche se oggi, e ieri e ieri l'altro a Catania è piovuto ed è giugno, mentre scrivo è appena tornato il sole. 
Coincidenze? Io non credo. 




Commenti

Unknown ha detto…
Credo che nella vita bisogna vivere le emozioni,belle o brutte che siano ed hai fatto bene a piangere e a sfogarti,tutto questo ti ha reso più forte. Da qui una nuova e bellissima rinascita!

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