Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2018

Vorrei ma non posso!

No! E' la prima parola che apprendiamo, dopo mamma e papà. Serve ad affermare noi stessi, perché, attraverso il No,  definiamo esattamente ciò che vogliamo, chiarendo agli altri i nostri desideri e bisogni. Per un bambino imparare a dire no e a tollerare il no di un genitore diventa importantissimo per la propria identità. All'inizio è un no categorico rivolto a tutto e a tutti, poi, pian piano, crescendo, cominciamo a selezionare i momenti, i luoghi e le persone cui dire no. E quel no comincia a riflettere maggiormente chi stiamo diventando e chi siamo diventati. Insomma, il no è come dire: "Eccomi, ci sono anche io". Perché dire si, accondiscendere, è troppo semplice al fine di farsi accettare, stimare, voler bene. Non a caso l'opposizione, tipica del ribelle, è sinonimo di grande e forte personalità. Nella mia personale esperienza ho incassato tanti di quei no da poterci erigere muraglie, mentre dall'altra parte continuavo a dire si. I miei

NON VOGLIO +

Mi sono domandata spesso cosa volessi.  Nella vita e nelle relazioni. Volevo un amore.  Lo volevo travolgente, di quelli che vedi spesso solo nei film. Dove ci si allontana e poi ci si ritrova. Dove si lotta insieme per viversi, contro tutto e tutti. Dove lui è il principe azzurro figo che ti fa penare un po' e poi si innamora, scoprendo di volerti, a tutti i costi. Senza se e senza ma. Mi sono fatta tante volte la domanda : "Lorena cosa vuoi? " Puntualmente scartavo tutto il resto, senza sapere davvero cosa fosse tutto il resto, perché miravo solo a ciò che vedevo ovvero ciò che volevo. Poi un bel giorno mi sono resa conto che, a furia di puntare al positivo, mi perdevo tanto più spesso nel negativo. Troppo spesso guardavo più ai pregi ideali che ai difetti reali.  E mi sono accorta che rispondere alla domanda "Cosa vogliamo?" è più semplice che chiedersi cosa non vogliamo. Se ci pensate bene noterete la difficoltà. Provateci. Io l&#

Io valgo

Immagine
Oggi, buona, equa e solidale come legambiente, vorrei salvaguardare il caro cromosoma xy e assolverlo da (quasi) tutte le colpe. Negli ultimi tempi l'ho un po' massacrato. E se per molti versi di motivi ne ho ben donde, dall'altro sono piena come una zampogna di certi atteggiamenti della controparte femminile, che non agevolano l'incontro di cotante diversità insite in Marte e Venere.  Ma prima vi racconterò una storia. Un tempo una giovane e sprovveduta Lorena si rapportava al mondo maschile con l'impaccio e la goffaggine di un elefante all'interno di una cristalleria. La mia insicurezza mi portava spesso a gestire situazioni come un ansioso deprivato dal suo xanax. la paura dell'abbandono caratterizzava ogni nuovo approccio, così, tra pianti ed ansie continue, mi perdevo il bello e divertente di ogni esperienza. Questo per dirvi che, se sto qui, oggi, un po' a bacchettarvi è perché ci sono passata, ho appreso e, adesso che ho capito, facc