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Visualizzazione dei post da 2016

La sindrome dell'arto fantasma

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Una cosa che mi ha sempre incuriosita è la "sindrome dell'arto fantasma". Se non sapete cos'è ve lo spiega Wikipedia . Comunque in parole poverissime si tratta della sensazione anomala di persistenza di un arto dopo la sua amputazione o dopo che questo sia diventato insensibile. Il soggetto affetto da questa patologia ne avverte la posizione, accusa spesso dolore, alle volte ne percepisce il movimento come se questo fosse ancora presente. Il fatto curioso è sempre uno in queste bizzarre situazioni: la nostra mente. Spesso sottovalutiamo quanto potente e allo stesso tempo pericolosa possa essere quella scatola grigia sotto corticale. Così, anche gente "sana" spesso, malgrado la presenza di tutti e 4 gli arti può vivere una sensazione analoga, ma di altro genere fantasmagorico. Sarà che il gusto dell'horror, del paranormale, dell'insensato ci attrae come poche specie a questo mondo. Così lasciamo che la nostra mente crei cose inesistenti o si attac

E se il #Fertilityday diventasse il #fanculoday?

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"...e poi arrivò il principe azzurro a salvarla. E vissero felici e contenti." Così si concludono, più o meno, tutte le favole. Così iniziano tutte le nostre aspettative irreali sugli uomini. Siamo bambine a cui hanno inculcato l'idea malsana che abbiamo bisogno di un uomo che ci salvi dalle nostre insicurezze, dalle nostre giornate no, dai nostri pianti e dai nostri ormoni. Siamo bambine a cui è stato detto che il lieto fine andava sognato accanto ad un principe che ci portasse in salvo dalle nostre paure, delle insidie dei nostri malumori, dal nostro essere dolcemente complicate. Siamo bambine, cresciute, e ad oggi dobbiamo fare i conti con principi terrorizzati più di noi. Loro se ne stanno nascosti dietro lo schermo di un cellulare, che usano malamente, goffi e gonfi di ego e di steroidi, alla ricerca di principesse da portare a cavallo una notte, per poi sparire dietro la paura di impegnarsi, dietro l'incapacità di amare, dietro il terrore di una rela

Pokèmon No

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Ma che ne sapeva Proust, che il tempo perduto era la sua più grande agonia e la ricerca dello stesso una melanconica sofferenza! Che ne sapeva Leopardi, che oltre la siepe cercava l'infinito e sprofondava dolce nell'immensità dei suoi pensieri. Cosa ne poteva sapere Dante, che attraversò inferno e purgatorio per ritrovar la retta via e in paradiso "l'amor che move il sole e l'altre stelle". Chissà che ne sapeva Omero, che "fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". Ma, soprattutto, senza farla troppo aulica e perversamente letterata, che ne posso saper io, che i Pokèmon nemmeno li conosco, io che sono di una generazione altra, quella dei cartoni animati deprimenti e incestuosi, degli orfani, delle matrigne, della polverina sintetica che metteva tanta allegria a Pollon e delle magie di Johnny, (chissà quali erano poi). Il cartone più moderno a cui ho prestato visione è stato Sailor moon, che il potere di luna p

Caro Inconscio, io scrivo.

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"L'unico tiranno che accetto è la voce silenziosa dentro di me." A detta dei sogni fatti stanotte, la mia è una voce parecchio tirannica. Ho fatto due conti e il mio inconscio, oramai, credo non mi tolleri più. A cadenze mensili prova a ribadirmi, in tutti i modi, che la nostra relazione è arrivata ad un punto di non ritorno e ha ben pensato di stabilire delle regole per tentare di farla funzionare, ancora per un po', insomma, almeno finchè morte non ci separi. Anche perché non credo che il mio sia un inconscio "new age". Lo faccio più tradizionalista di quanto non sembri, perciò, a meno che questa storia delle reincarnazioni non sia vera, ma vera sul serio, la nostra liaison avrà un termine, quello del mio corpo.  Insomma, sempre lì a dilungarmi in chiacchere! Ma che posso farci. Il mio silenzio stampa è un silenzio apparente. In realtà il mio cervello cammina sempre, anzi, corre sempre e, anche se non vi scrivo qui tutti i giorni, quei to

6 Tinderman?

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Carissimi!  Eccomi in ginocchio, sui carboni ardenti, a chiedervi pietà e perdono per questa lunghissima assenza. Ho notato che, nel frattempo, qualcuno si è defilato/defollowato credendo che fossi andata via per sempre.  Ho qualche vago sospetto che si tratti di un qualche esemplare di sesso maschile.  Eccola là, direte voi, non fa in tempo a tornare che già spara a zero su quei poveri spermatozoi con l'handicap del genere maschile.  Eh si. Che vi posso dire, qui mai una gioia maschia che mi faccia ricredere su questi luoghi comuni chiamati uomini. Che poi, le perverse pazze siamo noi.  Si, ma si! Siamo noi le materialiste, quelle senza scrupoli, le dominatrici, le oramai aride e senza sentimento. Così dicono. Chi?  Gli uomini ovviamente.  No. Non sono impazzita. Ho solo scaricato Tinder . Vai con le reazioni: -Risate e applausi -Risate e/o applausi -Applausi -Defollow Non starò qui a giustificarvi questa cosa, nascondendomi dietro un'ipocr

Quando scegli quello sbagliato

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Alcuni uomini sono come una scatola di cioccolatini...quando stai a dieta! Sei tentata, ma consapevole di far danno. Presa da un attimo di debolezza ti concedi quelle calorie in più. Ma poi scopri che, tra tutti, hai preso quello bello fuori e insulso dentro e, niente, la dieta è andata a puttane per quello sbagliato. E ti ritrovi con quel gusto strano sul palato misto al cioccolato e al senso di colpa, per quell' eccesso di entusiasmo, per quel desiderio soddisfatto e insoddisfatto che ha messo in standby tutte le belle promesse che ti eri fatta:  " Non cadrò più in tentazione " " Non lascerò più che siano le emozioni a gestire le mie azioni " " Farò mente locale degli errori e dei cazzoni passati prima di buttarmi tra le braccia del prossimo bacio perugina " Ma come si fa? Quando si tratta di relazioni come si fa a mettere da parte la pancia e dare voce alla testa? Sono fatta così non ho mai amato i calcoli, i ragionamenti sul giusto o sbaglia