Che fine hai fatto,TU?
Esiste una domanda. Spesso banale, frequente, comune. - Come stai? Poi, ne esiste un'altra. Più rara e difficile da formulare, non così scontata. - E tu? Ed è quella, che fa la differenza. Ascoltare gli altri è alla base della mia professione. E' la domanda "Come stai?" che apre il colloquio, che sottolinea la mia disponibilità e apertura al paziente, che mette quest'ultimo nella condizione di darmi la sua risposta e farmi, a sua volta, la sua domanda: chiedermi aiuto. Ma questa è un'altra domanda ed è diversa da quella che, invece, mi aspetterei nelle mie relazioni. Dai miei amici, ad esempio. Da qualche tempo, infatti, ho notato che il camice non riesci mai a togliertelo di dosso. Fare la psicologa significa, spesso, non smettere mai di lavorare. Perché, o per predisposizione propria o per aspettativa altrui, continuerai ad essere considerata tale, a sentirti tale. Spiegare gli atteggiamenti, i comportamenti altrui è qualco