Sono una a-blogger, portate pazienza!
Quando ero piccola erano soliti attribuirmi come dote la pazienza, soprattutto se si trattava di portare a termine un compito, un lavoro, un obiettivo.
Ma quella che per gli altri era pazienza per me è sempre stata determinazione. Io con la pazienza c'entro ben poco. Io sono un segno di fuoco e come tale non riesco ad attendere pazientemente che qualcosa accada, che un evento inizi, che una persona arrivi o si decida ad agire.
Mi rendo conto che in me convivono tanti doppi sensi e tante, tantissime contraddizioni, perchè se da un lato non riesco a venire a patti con quella parte di me che scalpita per raggiungere le sue mete e per ottenere ciò che vuole, dall'altra mi ritrovo a combattere con una parte di me che ama talvolta crogiolarsi e temporeggiare troppo. Ma naturalmente dipende. Da cosa? Dal grado di interesse e dalla pulsione che mi chiama verso un determinato oggetto. Chiamatelo egoismo, chiamatelo impulso ad agire, chiamatelo menefreghismo. In un modo o nell'altro trovo il modo di ottenere ciò che voglio, si, ma con i miei tempi. Il problema è quando i miei tempi non coincidono con quelli degli altri e soprattutto quando quelli degli altri hanno delle scadenze, ma soprattutto, la cosa peggiore è quando i miei ce l'hanno.
Questo capita in ogni cosa, dalle più banali ( come un video tutorial su youtube o un post qui sul blog) alle più importanti ( vedi esami all'università o impegni con gli amici o il fidanzato). Nel primo caso potrei decidere di accendere la telecamera senza nemmeno avere idea di cosa filmare, con il risultato di trovarmi 2 ore di registrato, pieno di castronerie e di confusione itinerante senza alcun nesso logico. Oppure potrei dilungare tanto i tempi di preparazione, nel secondo caso, da correre e correre per cercare di non perdere l'appuntamento con la mia vita.
Il fatto è uno e ci sono arrivata da poco, in realtà. Prendere consapevolezza di sè richiede lunghi tempi di autoanalisi e come ho appena detto, il rapporto che ho instaurato negli anni con il tempo ha una certa relatività, la mia. Ho capito che sono un essere un pò primordiale: come tale, seguo le leggi istintuali, poca ragione, in effetti. Attenzione, però, non che io non rifletta, io penso tanto, ma il più delle volte, dopo aver riflettuto e aver preso la scelta più giusta, quella non sarà mai la "scelta" definitiva. Il più delle volte è come se giocassi alla roulette russa, così in ultima fase mi ritrovo a tirare i dadi e incrociare le dita, spinta solo da quel brivido interno a cui non riesco a dire no.
Essere se stessi non è mai cosa semplice, meno che per me. Io potrei essere me stessa a mio rischio e pericolo, e il più delle volte è così. Quando parte quella spinta inconvulsa ad agire, in men che non si dica, io sono già al centro dell'azione, travolta completamente dall'istinto. Solitamente, per mia fortuna, è sempre la scelta giusta, eccetto per quelle volte in cui avrei voluto almeno prendere in considerazione 2 o 3 conseguenze probabili che mi avrebbero fatto risparmiare i "te l'avevo detto" o gli epiteti impronunciabili rivolti a me stessa, dopo.
Ma capita, di sbagliare, intendo.
Anche questa cosa del blog. E' nata talmente di getto. E continuo a gestirla allo stesso modo. Non riesco ad essere costante come altre mie "colleghe". Perchè io scrivo così, quando l'emozione parla, quando la pulsione che dà la carica alle mie passioni prende il largo, altrimenti è solo scrivere, sterile, informativo e a-me. [ a privativa, greca. Ho sempre amato il modo in cui una sola vocale potesse annullare il significato di un'intera parola.]
Perciò abbiate voi la pazienza che non ho io, e se non arriva un post al giorno non biasimatemi, sappiate che lo faccio per voi, per darvi ad ogni post un pezzetto di me. Un buon pezzetto di me.
Kiss
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