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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

Un anno ...senza mutande!

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Facebook ha cominciato da più di una settimana ad abituarmi all'idea che stiamo per abbandonare l'anno in corso, invitandomi a rivederne i momenti, scanditi da foto, messaggi, pensieri. E ce ne sono tantissimi, così tra un selfie e l'altro, tra una foto e l'altra, condivisa con Zuckerberg, non posso fare a meno  di volgere lo sguardo a questo 2013 che sembra sgattaiolare via a passi felpati come un ladro dalla finestra.  Dove te ne vai? Resta qui che non so mica chi arriva a sostituirti!  Ma forse è questo il bello. Ogni anno scacciamo via il precedente a suon di "Finalmente, era ora, meno male!" e stiamo lì trepidanti ad immaginare cosa arriverà con il nuovo a immaginarcelo sempre migliore e diverso, pieno di questo e quello. Ma se ci voltiamo a guardare quello che è stato, forse ci accorgeremo che in fondo non è andato poi così male. Che poi, si sa, in 365 giorni non possiamo mica pretendere solo momenti belli, ci sono gli alti e i bassi, quel

Non chiamatela soltanto piastra, la GHD è Styler!

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Non c'è donna che non abbia nel suo bagno una piastra per capelli, questa è una verità. Un'altra verità è che non tutte possiedono una piastra ghd, ma quelle che la possiedono o l'hanno provata riconoscono la differenza e non possono più farne a meno. Piastra in realtà è un termine antiquato, soprattutto se parliamo di GHD, perché, stirare i capelli soltanto  non basta più. Lontani sono i tempi in cui ci si affidava ad apparecchi che stressavano i capelli, bruciacchiandoli con temperature elevate.  Lontani i tempi in cui si racchiudevano le ciocche in piastre metalliche fumanti, e ancora più lontani i tempi in cui la piastra aveva come unico scopo lisciare i capelli. Adesso ai capelli ultra lisci si preferiscono onde morbide, si ha voglia di sperimentare nuove acconciature e ottenere effetti più naturali. Una donna 2.0 ha voglia di cambiare, passare dal liscio al mosso e viceversa in poche e semplici mosse, con un unico imperativo: non rovinare la pr

La mafia uccide solo d'estate.

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Ho visto il film di Pif. Anche io ero una bambina, quando, per la prima volta, sentì pronunciare la parola Mafia.  Risuonava ai telegiornali insieme ai nomi dei morti ammazzati in sequenza. Come i proiettili delle mitragliate. Ad uno ad uno, arrivavano, veloci, improvvisi, insensati. A quell'età era solo una parola nuova, tra tante altre parole nuove, come tritolo, cosche, famiglie, processi.  Non avevo certo idea del suo significato agghiacciante, della sua logica perversa, di quel meccanismo radicato nelle menti, nella gente, ma, soprattutto, radicato nella tua terra. La Sicilia, infatti, compariva accanto a quelle parole, diventando metafora di terrore e sgomento, e una piccola iniziale indignazione.  Io che ero una bambina, difficilmente trovavo risposta alle mie domande.  Una verità fatta di morti ammazzati, cosa nostra, clan e paura è difficile che te la spieghino.  Il fatto è che anche i grandi stentavano a raccontarsela quella verità, perciò negavan

Deep Dye! Trend sui capelli!

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Ribadito più volte ( per esempio  qui ) il concetto che i miei capelli sono sempre una croce e delizia, poiché in continuo andamento ondulatorio tra fasi in e fasi out, mi accingo a parlarvi dell'ultima novità provata proprio ieri. Dovete sapere che dalla fine dell'estate la mia chioma stazionava in una situazione di stallo, tra l'ultimo taglio fatto alla fine di luglio e un colore un po' spento. Quei 4 capelli bianchi localizzati e concentrati in punti strategici mi impedivano di pensare a colorazioni   variegate e pensate ad illuminare quel viso pallido che mi ritrovo post abbronzatura.  Ogni mese, infatti, effettuo da sola, a casa ( pensateci solo un attimo…ok, adesso potete ridere!) una colorazione semipermanente della l'Oreal , con cui mi trovo molto bene, perché copre perfettamente i bianchi che sornioni si affacciano sulla fronte. Purtroppo l'effetto, seppur riflessante e luminoso non basta a dare al mio viso quel tocco in più, colpa anche della