tag:blogger.com,1999:blog-78814094917847258732024-02-07T04:50:42.120+01:00MISSLORETTAMISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.comBlogger280125tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-14308305198351065732019-07-03T03:26:00.000+02:002019-07-03T11:08:01.307+02:00Se non fosse stata Carola?
<p class="p1"><span class="s1" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><br></font></span></p><p class="p1"><span class="s1" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Se Carola fosse stata Carlo? Probabilmente sarebbe passato inosservato. Se Carola fosse stata Carlo nessuno le avrebbe augurato uno stupro. Nessuno avrebbe avuto da ridire sul suo aspetto un po’ sfatto e poco curato. Avrebbero discusso il suo operato,forse, o forse no. Forse avrebbero solo discusso delle 42 persone a bordo, sempre con disprezzo, ma forse meno. </font></span></p>
<p class="p1"><span class="s1" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Essere una donna non è mai stato semplice. “Siamo così...” canzonava la Mannoia. Ma così come?</font></span></p>
<p class="p1"><span class="s1" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Siamo donne! Basta questo a siglarci spesso come sbagliate. </font></span></p><p class="p1"><span class="s1" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Lo siamo nell’aspetto. Nei modi. Nella voglia che abbiamo di farci largo in una mentalità troppo maschilista. Una mentalità che ci vorrebbe allo scacco di un re matto, quanto quell’uomo che non ci rispetta, che non ci considera.</font></span></p>
<p class="p1"><span class="s1" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Se non fossi Lorena, se fossi stata uomo, tante di quelle volte in cui quella mascolinità l’ho subita, probabilmente adesso non starei qui a parlarvene, perché mi basterebbe gonfiarmi l’ego per sentirmi meglio. Invece torno a casa dopo una serata fuori e ho ancora gli occhi addosso di chi ha pensato di poter fare di me quello che vuole. Capita. Non facciamo finta che non sia così. Che una gonna non faccia la differenza. Che un seno prorompente non possa stare lì senza attirare sguardi e, ancora più, parole e comportamenti. Sono una donna e questa condizione sembra sia la legittimità a ricamarmi sopra tutta la predisposizione di un uomo a farmi e considerarmi roba sua, da trattare e definire a suo piacimento. </font></span></p>
<p class="p1"><span class="s1" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Se non fosse stata Carola sarebbe stato diverso. Se non fossi Lorena, Gloria, Valentina , Francesca, Emilia, o Tizia e Caia sarebbe diverso. Si, purtroppo sarebbe diverso. Quello che voglio dire,a tutte noi, è che: troveremo sempre un uomo che saprà come disprezzarci e annichilirci per farsi forte, per gestire la sua piccolezza. E ancor di più troveremo donne che faranno peggio. </font></span></p><p class="p1"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%;">Già, perché, molto spesso, siamo donne che fanno la guerra alle donne. Lo facciamo con noi stesse, tante e tante di quelle volte da non farci più nemmeno caso. Lo facciamo allo specchio. Lo facciamo sentendoci in colpa per ciò che non abbiamo e per ciò che abbiamo. Un kg di troppo, una ruga, un abito sbagliato, un comportamento fuori da quella forma che ci hanno preconfezionato addosso come fossimo delle barbie pronte alla vendita. </span></font></p><p class="p1"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%;">Ci giudichiamo senza pietà e ci lasciamo giudicare con facilità. </span></font></p><p class="p1"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%;">E in fondo basterebbe soltanto fare la cosa più semplice di tutte: volersi più bene. Volersi. Punto.</span></font></p><p class="p1"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%;">Basterebbe ripetersi che va tutto bene, quando ci sfuggiamo di mano, quando sentiamo che scendiamo i gradini della nostra autostima per andare incontro ai bisogni di qualcuno che non ci apprezza per ciò che siamo ma per quello che vorrebbe noi fossimo.</span></font></p><p class="p1"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%;">Basterebbe dirsi: “ ehi! Va tutto bene! Vai bene! Ti voglio bene!”</span></font></p><p class="p1"><span class="s1" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.301961); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Quello che voglio dire è che ciò che conta è essere al di sopra di tutto. Tutto ciò che sta al di fuori da ciò che abbiamo deciso di essere. Perché decidiamo sempre e soltanto noi. Ricordatevelo sempre. Sorvoliamo sulle paure, voliamo. Come i gabbiani, che volano alti e se ne fregano di tutto e appena gli scappa, cagano su tutto. </font></span></p>MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-30883144408035230112019-03-12T18:20:00.000+01:002019-03-12T21:18:42.628+01:00Finchè dura <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyiByyWfR6gRSJVCcVr4Dc0bCSVFmPHPG18TrDsZgC4_wl8HiW57FZLMJKGNkG2zALFxz1kfMBGk039QHG0OiuLnrqsyvATvAfj_uPL_Rt1-7INWjXZlqWZM2FU3V4errZVo1DCy-Gx4A/s1600/ANHP9629.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyiByyWfR6gRSJVCcVr4Dc0bCSVFmPHPG18TrDsZgC4_wl8HiW57FZLMJKGNkG2zALFxz1kfMBGk039QHG0OiuLnrqsyvATvAfj_uPL_Rt1-7INWjXZlqWZM2FU3V4errZVo1DCy-Gx4A/s400/ANHP9629.jpg" width="300" /></a></div>
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Se i depositari dell'amore sono i poeti, noi cosa siamo? </div>
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Solo i mezzi, forse, per tramutare in fatti quello che dell'amore si racconta dall'inizio del tempo e del mondo.</div>
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L'amore è una parola che si riempie sempre di tanti significati e di esperienze, ma il cui vero mistero sfugge ai più.</div>
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Spesso mi trovo a farmi la stessa domanda: L'amore esiste? </div>
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E non mi soffermo mai su l'altro lato della sua medaglia: la durata.</div>
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Spesso determiniamo la sua esistenza sulla sua eternità. Ogni storia finita deprime, annichilisce il vero significato del sentimento che si è consumato, proprio perché disperso, non trattenuto.</div>
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Ma è davvero credibile e possibile pensare ad un amore che duri per sempre?</div>
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Nelle favole, dopo il vissero felici e contenti cosa c'è?</div>
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Ascolto <a href="https://www.youtube.com/watch?v=4VR-6AS0-l4" target="_blank">nuvole bianche</a>, e sulle note meravigliose di questa musica, penso all'amore. Chissà se Einaudi si è soffermato come me a riflettere sui misteri di questa vita e sul più grande di tutti, che vede ognuno di noi ricercare ossessivamente se stesso nell'altro.</div>
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Parlando di amore mi sono sempre confrontata con le idee più disparate. Il comune denominatore di tutte sembra essere sempre lo stesso: non c'è amore che non preveda la presenza o l'assenza dell'altro. Come a dire: "Io non sono niente senza te e io sono tutto con te."</div>
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Adesso vorrei farvi un invito.<br />
Sintonizzatevi sulla mia stessa lunghezza sensoriale. Prendetevi del tempo per leggermi e riflettere con me di amore. </div>
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Prendetevi del tempo, da dedicare a queste mie parole. "Ascoltatemi" e in sottofondo ascoltate la mia stessa musica. </div>
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Fatto?</div>
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Ok, continuiamo.</div>
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Parlavamo di amore e durata. Lo spunto a questa riflessione, a parte la mia vita (risate isteriche e pianti in sottofondo) mi giunge dall'ultima puntata di Lessico amoroso, programma andato in onda ieri su Rai tre condotto dallo psicoanalista Massimo Recalcati. Quello che più ho amato è stato l'intervento di <a href="https://www.vanityfair.it/show/tv/2019/03/12/lessico-amoroso-roberto-benigni-amore-monologo-massimo-recalcati" target="_blank">Roberto Benigni</a> che, tra riferimenti ai più grandi scrittori del passato e la sua sagace ironia, ha diviso l'amore in due schieramenti: "C'è l'amore che brucia e quello che dura."</div>
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Quello che brucia lo conosciamo tutti. Tutti ci siamo bruciati. Ed è un fuoco dirompente, con fiamme alte, avvolgenti, a volte spietate, ma di quel calore necessario e vitale. Lo abbiamo sperimentato e ardentemente desiderato.TUTTI. </div>
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Come dice Benigni: "E' quello che esplode il cuore."</div>
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Forse quello che non tutti abbiamo sperimentato, anche se ci abbiamo creduto e sperato, è quello che dura.</div>
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Ci sia aspetta sempre che una storia duri, soprattutto quando è all'inizio, quando brucia. Ma alle volte quel fuoco è un fuoco debole, che non si alimenta di nulla e si esaurisce in un tempo limitato. Così, quando succede, su quelle ceneri lasciamo anche la speranza dell'altro tipo di amore, e la lasciamo lì, morire e incenerirsi e ci mettiamo i piedi sopra, e soffiamo su quella polvere tutta la rabbia che ci è rimasta.</div>
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<br /></div>
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E invece, forse, quell'amore non lo abbiamo ancora sperimentato e non ne ammettiamo l'esistenza solo perché, ammetterlo, vorrebbe dire che abbiamo fallito. Allora ci chiudiamo in una sacca di cinismo e resa che troverà il terreno fertile solo ad un prossimo fallimento. Quando non riusciremo ad accogliere il prossimo fuoco e a farlo bruciare più a lungo.</div>
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Sapete perché l'amore che dura è così raro?</div>
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Perché è l'amore che sperimentiamo nella monotonia del quotidiano, quando dovremmo scendere a patti con la ripetizione dello stesso e vivere del già sperimentato, ma non ci basta mai. Vogliamo sempre di più.</div>
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<br /></div>
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Ci concentriamo così tanto su ciò che l'amore dovrebbe essere che perdiamo di vista quello che è; momenti quotidiani di condivisione e di benessere.</div>
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Poi ci sono gli eterni sognatori che dell'amore amano la mancanza. L'amore che non c'è, quello che avrebbe potuto essere, ma sanno bene che se non è stato non lo era, eppure trattengono l'idea illusoria di quello che avevano soltanto immaginato. L'amore non corrisposto. Quello ad esempio tra Dante e Beatrice. Quello etereo, non fisico, essenza di solo e puro desiderio non consumato.</div>
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Qualcuno negherebbe che sia amore. Eppure non si può ridurre l'amore ad un solo scambio. L'amore è amore e nel suo assunto di base c'è l'incondizionata spinta senza resi. Non è quello a cui auspichiamo, ma a tutti è capitato d'amare ad oltranza, in silenzio e in disparte. Fino alla resa.</div>
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Ma i kamikaze lasciamoli ad altre epoche storiche ( tipo il medioevo e la mia adolescenza, che è più o meno la stessa cosa).</div>
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E ancora i cinici, i disillusi, quelli che : "L'amore non esiste!" E lo rifuggono, lo respingono, lo insultano e lo condannano. E sono anche i più sofferenti. Quelli che ci hanno creduto talmente tanto che si sentono traditi e fatti a pezzi. </div>
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<br /></div>
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E mi fa sorridere che ancora sorridono, se li cogli di sorpresa. Se abbatti le barriere che innalzano per difesa. Sono barlumi di speranza. Piccoli, poi tornano ad essere muri, ma se ti avvicini piano vedi delle piccole fessure, sono le crepe delle ferite che hanno subito, eppure passa la luce se guardi bene. Poca, eppure c'è.</div>
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Sono gli stessi che ti dicono: "L'amore potrebbe essere dietro l'angolo, se solo non fossi in una piazza". Fa sorridere, e fa riflettere.</div>
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Per questo, io oggi vorrei celebrare l'amore, quello reale e tangibile, ma, soprattutto, dichiarare guerra al cinismo e al disfattismo, che spesso alberga anche in me, e accogliere la speranza che questo sentimento possa ancora resistere. Perché, se nel suo assoluto significato è esistito fino ad oggi, chi siamo noi per mettere un punto anche alla speranza?</div>
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<br /></div>
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<span style="text-align: center;">Vi racconto una storia. La mia. Poi vi dico perché ci spero ancora.</span></div>
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Se la mia vita amorosa fosse una serie su Netflix il riassunto delle puntate precedenti non sarebbe mai il preludio al seguito.</div>
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Sono le "puntate precedenti" che ci fottono. Tutto quello che succede prima. Prima della tragedia.</div>
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Quel meraviglioso momento in cui: <i>"Va tutto splendidamente, pensò Lorena, fischiettando un allegro ritornello".</i> Tutto ad un tratto, il ritornello si trasforma in una sinistra ed inquietante filastrocca cantata da Freddy Krueger, squilla il telefono e Samara ti comunica il countdown e It ti chiede se vuoi uno psicofarmaco.</div>
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<i>"Lorena vuoi continuare a giocare a chi si sbuccia il cuore per primo?"</i>. </div>
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Eccolo lì: l'inaspettato. E, per quanto, come concetto generale, lo trovi molto bello, poi molto bello non è mai. Anzi, si rivela un incubo a tutti gli effetti.</div>
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<br /></div>
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Avevo 6 anni e mi piaceva Giovanni. Lui però sembrava preferire le trecce bionde di Liliana.</div>
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Avevo 9 anni, mi piaceva Davide, ma per lui ero la compagna di banco simpatica e un po' buffa.</div>
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<br /></div>
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Avevo 12 anni, mi ero presa una cotta per Claudio, a parte un bacio fugace, tra di noi ci fu prima Cristina e poi Emanuela.</div>
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<br /></div>
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Poi arrivò Ernesto, lui non sapeva nemmeno chi fossi. Probabilmente non sapeva che ho iniziato ad amare gli articolo 31 perché li ascoltava lui.</div>
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<br /></div>
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Il periodo di Luca durò molto di più, ci fu una storiella, pagine di diari scritti per lui e letti da lui, conversazioni infinite e alla fine lui sta con Emma.</div>
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Altre parentesi tragicomiche nel mezzo e la storia più lunga di tutte è arrivata con la maturità. Durò 12 anni e poi finì. Non fu amore che dura. Ma fu amore. Metabolizzai, solo dopo, me stessa in quella storia. Praticamente durò una vita e mi segnò per la vita. </div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Si susseguirono una serie di: " <i>E' amore; non lo è; usciamo insieme; visualizza e non risponde, torna con l'ex; è online ma non scrive; sono sbagliata; vado a comprare l'abito da sposa; vado a comprare l'abito per il funerale, il suo; che patologie hai?"</i> e via dicendo.</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Fino a quella che credevo fosse la "Storia" e invece era 'na strunzata e lui il figlio della merda anzi la faccia di merda per eccellenza.</div>
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<br /></div>
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(Sulle facce di merda scriverò a parte, perché è un personaggio talmente diffuso che merita attenzione e insulti riservati.)</div>
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<br /></div>
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A questa seguirono brevi parentesi, consapevolezze e colpi di scena, ritorni e soprattutto partenze.</div>
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<br /></div>
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Infine arrivò LUI.</div>
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<br /></div>
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E qui fermatevi un attimo perché se pensate che stia per svelarvi il segreto dell'amore o il suo nome...beh ci siete vicini, ma probabilmente non è quello che vi aspettate.</div>
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Non arrivò su nessun cavallo bianco, non agitò nessun pennacchio al vento. </div>
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Arrivò semplicemente facendo capolino da quella parte di me che ho troppo spesso detestato e colpevolizzato.</div>
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Arrivò quando smisi di farlo. Quando un giorno mi voltai a guardare tutte quelle me che si erano perse dietro troppi loro.</div>
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Lì mi sono fermata. Ho fatto un respiro e mi sono perdonata. Non erano mie le colpe per i "Poteva essere", non era l'amore che mi aveva tradita con la sua <i>promessa</i> dell'eterno. Era la <i>premessa</i> che andava corretta.<br />
<br />
<b>Amati e concediti il fallimento. </b><br />
<b>Amati e quel fallimento sarà esperienza. </b><br />
<b>Amati e dell'amore ama la speranza.</b><br />
<b><br /></b></div>
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Così è andata.</div>
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Mi sono bruciata e mi sono salvata.</div>
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Il vero fallimento è non provarci per paura di fallire.</div>
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E' il vero paradosso dell'amore e di tutte le esperienze. </div>
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Quella fottuta paura di mettersi alla prova, di sperimentarsi inadeguati e fallibili.</div>
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Siamo umani. Possiamo concedercelo!</div>
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Si dice "Cadere in amore"(Falling in love), e poi? Poi ci si rialza. </div>
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<br /></div>
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E il "Vissero felici e contenti?"</div>
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Nessuno lo sa. Nessuno lo ha scritto. Tutti ci hanno sperato. E' tacita speranza dopo i titoli di coda.</div>
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La verità, miei cari, mentre Einaudi continua a suonare, è che l'amore esiste e arriva, prima o poi arriverà, e dura, prima o poi durerà. </div>
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<br /></div>
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E perché questo accada è necessario che voi scopriate l'<b>A</b>more, quello vero, il primordiale. </div>
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<br /></div>
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Vi sto confondendo? Non troppo. Continuate a seguirmi.</div>
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<br /></div>
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Quello che davvero vi condurrà al vero sentimento e alla condivisione di questo con l'altro è solo la scoperta dell' <b>Amore per voi stessi</b>.</div>
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<br /></div>
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Amatevi e non chiederete più amore, come il tipo al semaforo mi chiede le sigarette quando non ho monete. Non accontentatevi di amori di plastica, quelli che confondono anche una come Carmen Consoli. Siate più esigenti. Chiedete di più. Ché per amore si sorvolano le rigidità mentali, i dubbi e pure i km. Per amore si fa tutto e non ci si ferma davanti ai "se" e ai "ma" e nemmeno ai "forse".</div>
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L'amore è "quiete accesa", come ribadisce Benigni. L'amore è mancanza, come dice Recalcati. Mancanza non perché l'altro manca, ma perché senza l'altro non si è. </div>
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O meglio, si è e si è di più. Si è <b>NOI</b>.</div>
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Amore è amare anche la speranza che esso sia semplicemente ciò che è. Non attesa, non aspettativa, solo <b>Presenza</b>.</div>
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<br /></div>
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E se anche così non vi basta, vi dico che sono d'accordo con Andrea Pinna e l''amore è eterno finché dura, ma, soprattutto, finché è duro.</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-78379799672012891402019-03-09T21:35:00.000+01:002019-03-09T21:45:14.852+01:00Resta <br /><br />Dove ti fa male? <br /><br /><br />Me lo chiedevano da bambina quando avevo il mal di pancia o quando mi facevo male cadendo, dalla bici, dalle scale. <br /><br /><br />Ricordo che avevo all'incirca 10 anni e cadendo sull'ultimo gradino della scala esterna della casa in cui vivevo, sbattei così di netto la schiena che rimasi senza fiato un tempo che mi sembrò infinito. La cosa più spaventosa di quell'evento fu l'incapacità di riuscire a chiedere aiuto.<br /><br /><br />Stavo lì, piegata sulle gambe, guardandomi attorno, in cerca di qualcuno che capisse che non riuscivo più a respirare e che venisse in mio soccorso. Era come stare in apnea sott'acqua e non riuscire a risalire per prendere aria.<br /><br /><br />Non puoi urlare, hai un'unica consapevolezza: se non torno a respirare muoio!<br /><br /><br /> E non è vero che ti passa la vita davanti. A me l'unico pensiero che passò per la testa fu: devo respirare!!!! E più mi concentravo su quello più mi sentivo morire.<br /><br /><br />Sono sul divano e provo a fare lo stesso. Provo a respirare. Non ci riesco.<br /><br /><br />Mi capita molto più raramente da un anno a questa parte, da quando ho iniziato ad ascoltare. Ad ascoltarmi.<br /><br /><br />Il fiato, alle volte lo perdi anche senza cadere sul serio. Basta un pensiero e SBAM! Smetti di respirare.<br /><br /><br />Prima facevo esattamente come la me di quella mattina di 25 anni fa, cercavo confusa lo sguardo di qualcuno che mi aiutasse a riprendere il ritmo regolare del mio respiro. Mi contorcevo come un pesce nella rete di quei pensieri, cercando una via di fuga veloce e immediata.<br /><br /><br />Adesso sto.<br /><br /><br />Sto con quei pensieri. Senza respiro. <br /><br /><br />E ascolto. La cerco. Cerco l'emozione. La cerco finché non la trovo. Finché non le do un nome e una collocazione.<br /><br /><br />Cos'è cambiato? <br /><br /><br />Non fuggo più. Sto. Semplicemente sto, lì dove lei si trova. Dove io mi trovo.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Sembra facile eh? No che non lo è!<br /><br /><br />Stare con un emozione e non provare a scappare è difficilissimo. <br /><br /><br />Bisogna allenarsi ogni giorno: "Stare, restare, ascoltare". Un po' per volta. <br /><br /><br />La tentazione di fare come quel pesce di cui sopra è fortissima. <div>
Rompere la rete un'impresa difficilissima. Per questo ci si ritrova sempre al punto di partenza e la fuga è solo un modo più veloce per soffocare.<br /><br /><br />Vi ricordate quella scena in cui Nemo aiuta i pesci a liberarsi dalla rete dei pescatori?<br /><br /><br />Tutti i pesci, istintivamente, credendo di fuggire, erano spinti ad agitarsi verso la superficie, non accorgendosi di facilitare solo il loro triste destino. L'alternativa del piccolo Nemo, di nuotare verso il basso e non tentare di uscire dalla rete, diventa la loro unica salvezza. <br /><br /><br />Stare. Che non significa passivamente subire l'emozione, ma lasciare che scorra, senza negarla. <br /><br /><br />Stare. E' quell'unica soluzione consapevole che porta ad obiettivi diversi da quelli messi in atto in precedenza.<br /><br /><br />Stare è ritornare a respirare.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Dove lo senti?<br /><br /><br />Nella pancia. <br /><br /><br />Cosa ti dice? <br /><br /><br />Scappa!<br /><br /><br />Cosa fai? <br /><br /><br />Sto.<br /><br /><br />Come stai?<br /><br /><br />Respiro! <br /><br /><br /><br />
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<br />
<br />
<br /></div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-25518601972470444292019-03-05T14:12:00.000+01:002019-03-05T14:49:23.952+01:00Ciao Dylan!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyIE8Pf7SWeHf4zMX9MaeW8CBGoasqsG7o8K1mEZynRpMiRWUiAz4u0x36zerHN7YaiuSS7mRggAv3-FUmlUZRv394xcEgxa6OQr0h4nj6b1ayZWOiS5rAVPEECScheDJkZIGHkhhCSgY/s1600/large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyIE8Pf7SWeHf4zMX9MaeW8CBGoasqsG7o8K1mEZynRpMiRWUiAz4u0x36zerHN7YaiuSS7mRggAv3-FUmlUZRv394xcEgxa6OQr0h4nj6b1ayZWOiS5rAVPEECScheDJkZIGHkhhCSgY/s320/large.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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La sento rimbombare in testa, da qualche giorno, la sigla di Beverly Hills 90210, con quel motivetto ridondante che mi ricorda tanto il fremito di quando, adolescente, scalpitavo per sapere se nella nuova puntata Dylan potesse finalmente sorprenderci tutti con un gran colpo di scena e tornare a promettere amore eterno a Brenda.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Invece a distanza di ben 20 anni, il nostro amato Dylan ci sorprende in altro modo, un modo ben più amaro e ci saluta tutti stroncato da un ictus cerebrale all'età di soli 52 anni.</div>
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<br /></div>
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Muore con lui sicuramente un pezzo della mia adolescenza e di tutte le adolescenti che in quel periodo avevano eletto lui come il ragazzo ideale su cui poi riversare tutte le pessime controfigure che nella propria vita avremmo incontrato. </div>
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<br /></div>
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Eh si, perchè di RAGAZZI BELLI E MALEDETTI la vita ne ha collocati diversi sulla nostra strada sentimentale ma nessuno con quel l'animo puro.</div>
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<br /></div>
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Avevo 9 anni e alla tv trasmettevano il primo episodio di una serie che mi accompagnò per i seguenti 10, ditemi voi se non potevo affezionarmi ai suoi personaggi! Avevo 9 anni e ben poco capivo dei temi trattati :aids, razzismo, droga, sesso. Ma una cosa la capivo: c'era amore, amicizia, famiglia, tutti i pilastri che sorreggono una persona mediamente sana e poi c'era lui: Dylan Mckay, che sorreggeva i miei ormoni in fase di crescita accompagnandomi verso la scoperta del prototipo di uomo che avrei ricercato, con scarsissimi risultati, nelle mie storie seguenti.</div>
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<br /></div>
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Attenzione! Il bello e maledetto sorvola i sogni della donna media proprio per il suo fascino sfuggente, ma anche per le caratteristiche di uomo dolce e tenero al bisogno. Ecco, nei belli e maledetti incontrati fino ad oggi mancava quella dose di umiltà e tenerezza che alla fine faceva di loro solo egoisti narcisi de cazzo!</div>
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Caro Luke, ti ringrazio a nome di tutte le ragazze anni 90 che, come me, sono cresciute con il sogno di Dylan nel cuore.</div>
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<br /></div>
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Ciao</div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-36544139211113246412019-01-07T19:30:00.004+01:002019-01-07T20:40:35.701+01:00IO NON SONO UNA GIAPPONESE!<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrJ3NJspcOMyBus1LtZbpUI9nksMoNvlQoI3LaWo-jLgbYsMW_1dnsbT5gPHuAPN91ntWj330vpkYpYz4pCJpgEzOhqJdGxGP3tUvV6XZjhQaJE-OKQX_76K8gtk8f7ZtXdfQMIwv8ywY/s1600/geisha-con-ombrello-culture-giappone-dipinto-da-giuls-1058617.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="470" data-original-width="600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrJ3NJspcOMyBus1LtZbpUI9nksMoNvlQoI3LaWo-jLgbYsMW_1dnsbT5gPHuAPN91ntWj330vpkYpYz4pCJpgEzOhqJdGxGP3tUvV6XZjhQaJE-OKQX_76K8gtk8f7ZtXdfQMIwv8ywY/s1600/geisha-con-ombrello-culture-giappone-dipinto-da-giuls-1058617.jpg" /></a></div>
<br /></div>
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Eccoci qua! </div>
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7 gennaio.</div>
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Sono finite queste interminabili feste, Marlena non è ancora tornata a casa ma tutti siamo tornati alla vita ante Natale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un po' la invidio questa Marlena. Tutti la cercano e lei se ne sta beata chissà dove.</div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi è lunedì e io con un raffreddore insopportabile ho deciso di darmi da fare per far sparire anche l'ultimo segno di queste festività. Non fraintendetemi, non datemi della solita guastafeste, però dopo un po' a me le cose annoiano. Non so dirvi perché ma alle abitudini più radicate come le sigarette, dall'altro ho sempre avuto un'impellente necessità di cambiare. Lo stesso status di immobilità sospesa mi fa drizzare sulla sedia come fossi su quella elettrica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi ho una strana frenesia, probabilmente sarà il ciclo che arriva. Si sempre lì cadiamo noi femminucce, o forse questo è l'alibi che ci creiamo per giustificarci.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma di cosa poi?<br />
Di stati emotivi traballanti? Io più che giustificarli vorrei risolverli e invece oggi mi sembra che la mia testa voglia esplodere, talmente piena di pensieri, come una coca cola agitata troppo ma ancora sigillata sul tappo. Potrebbe esplodere.</div>
<div style="text-align: justify;">
A cosa penso? Beh se ve lo dicessi sarebbe come svitare quel tappo e poi chi mi aiuterebbe a ripulire tutti quei pensieri schizzati ovunque e con quel senso di appiccicaticcio sul pavimento?</div>
<div style="text-align: justify;">
E poi io riesco a controllarmi. A volte troppo, e credo sia questo il punto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono stata abituata a studiare certe dinamiche, che si alternano tra eccessivo controllo e mancanza totale dello stesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
In un caso e nell'altro: Hudson abbiamo un problema!</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma come si fa a trovare un equilibrio perfetto? Ecco, altra parola chiave. Ho scoperto di aver sempre inseguito un ideale di perfezione, fin quando un giorno mi sono svegliata e guardandomi bene attraverso lo specchio ho visto che in questi anni avevo compensato me stessa nell'inseguimento utopico di questa strana mania.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sto lavorando, perché, signore e signori, udite bene: non possiamo controllare un bel cazzo. No nemmeno quello!</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi ho capito tanto altro, ad esempio che questa idea che ho di me si sfracella tutte le volte che non posso davvero controllare nulla e lì Lorena cade, come quella bottiglia, e cadendo, nel frattempo, si agita ancora di più.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sapete? Nel momento stesso in cui sto scrivendo mi rendo conto che forse sto pian piano svitando quel tappo, allora la pressione si abbassa e sebbene mi renda conto che realmente non sto parlando con voi, che voi non state, probabilmente, capendo nulla, io sento che non mi importa molto, in fondo io scrivo soprattutto per me. Concedetemi questo sano egoismo, catartico,soprattuttocatartico, e scegliete se provare a capirmi o chiudere adesso questa pagina e passare ad altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quest'anno avrete sicuramente appreso, come me, una nuova parola: Cherofobia. La cantava Martina Attili, una ragazzina di 16 anni, ad X-Factor. La sto ascoltando adesso, per caso, ma è esattamente quello di cui sto parlando. La mia è solo paura, di essere felice, di essere come sono, di non essere quasi mai capita. Lei canta e mentre lo fa si chiede: "Come lo spiego?" e io mi chiedo esattamente la stessa cosa. Non so spiegarlo ed ho l'impressione che gli altri sorvolino superficialmente sulle loro emozioni, mentre a me sembra di affogarci, tutte le volte che ne vengo investita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si, anche dalla gioia, sopratutto da quella, perché non dura mai troppo a lungo e allora vorrei controllare anche quella, ma non si può. Cercare di controllarci mentre viviamo un'emozione non ci permette di viverla e di capirne il senso. Forse non lo sapete, se non siete del mestiere, come me: ogni emozione ci comunica qualcosa, sempre, anche quando ci sembra di non afferrarlo il senso di ciò che dice. Eppure è così: gioia, tristezza, rabbia, disgusto, e così via ci parlano, ci dicono qualcosa di noi, quando stiamo vivendo un'emozione c'è sempre un motivo e, soprattutto, un pensiero. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco, ritornando ai pensieri di cui sopra, i miei adesso sono belli ingarbugliati e dicono una cosa sola, in vari modi. </div>
<div style="text-align: justify;">
E non vi aspettate che ve la dica adesso. Potrei scrivere per ore e non ne ho voglia. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma una cosa voglio dirvela. Quando venite investiti da un' emozione e, per qualche motivo, questa vi sembra insopportabile da gestire, prestate ascolto, prestate ascolto al pensiero che si cela dietro, ma non dategli retta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa voglio dire? Dico che spesso il pensiero che vi salta alla mente, automaticamente e senza filtro alcuno, vi potrebbe dar fastidio, soprattutto se seguito da emozioni negative; alle volte è come se una vocina insistente voglia convincervi di qualcosa, solitamente qualcosa che vi fa dubitare di voi. Ecco in quel caso, scacciatelo via, ditevi che non è reale, perché non lo è davvero. Nessun pensiero può mettere in dubbio voi stessi, il vostro valore, la vostra persona. </div>
<div style="text-align: justify;">
E allora perché spesso succede? Perché non diamo mai per falsi i prodotti della nostra mente, li produciamo noi e per questo motivo li diamo per reali in modo assoluto. Ma la mente mente! Lo fa un sacco di volte, soprattutto quando perdiamo un po' di fiducia in noi stessi. Vacilliamo e cadiamo sui nostri stessi pensieri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Allora fate come me, dite: IO NON SONO UNA GIAPPONESE!</div>
<div style="text-align: justify;">
E a meno che voi non lo siate sul serio, funziona!</div>
<div style="text-align: justify;">
Beh, nel caso tu con gli occhi a mandorla stia leggendo e non capendoci nulla, limitati solo a dire NON è VERO!</div>
<div style="text-align: justify;">
Non ha nulla di razzista questa cosa eh! E' solo per dire un'assurdità. Perché io chiaramente non sono giapponese e non potrei credere al fatto di esserlo sul serio, non essendolo sul serio, a meno che non fossi psicopatica, e credessi di esserlo, ma starei delirando e sarebbe un'altra storia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Potete dire quello che volete: non sono una scimmia, un cane, un gatto, o semplicemente ripetervi che sono solo bugie.</div>
<div style="text-align: justify;">
In fondo non possiamo controllare nulla e nemmeno i pensieri, si infiltrano come spifferi d'aria e la finestra non la puoi sigillare, eppure una volta entrati puoi gestire il freddo che portano. Come? Coprendoti di più. Ci vuole un pò di esercizio, una buona dose di terapia personale e aspettare che il vento passi da sé. </div>
<div style="text-align: justify;">
Vi assicuro che prima di iniziare a scrivere questo post tirava un bel po' di vento e faceva un freddo pazzesco e invece adesso sto bene.</div>
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<br /></div>
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Perché io NON SONO UNA GIAPPONESE!</div>
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MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-90518743595010970102018-12-27T19:57:00.000+01:002018-12-27T20:14:42.836+01:00Un Natale imperfetto!<div style="text-align: justify;">
<img alt="" id="id_dbb6_d122_8796_42fd" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK-Xsr5d4nB5UeRsL4V12Sk23zA1TNvIPvE_tsWEM6ERLGgzpvSqnZb5sxFsZo8vYNBY3R9jJZGWx1MHcFX_qafe9Gen7HSIF4YMtUIcI81Y99LvL1V4ymqGTsdp0WRUnuAEisfoLfmOk/s5000/%255BUNSET%255D" style="height: auto; width: 353px;" title="" tooltip="" /><br />
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<br /></div>
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Lorena lo senti? Senti che silenzio?</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono andati via tutti! Oggi nulla da festeggiare. Hai pulito casa e puoi goderti un bel bicchiere di vino sola sul divano.</div>
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<br /></div>
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O mio Dio! Ma sentitemi! Sembro una vecchia pazza! Sembro la signora del piano di sotto che mi denuncia ogni giorno perchè respiro, perchè le turbo la quiete con la lavatrice, con i tacchi, con il rumore dell'esserci.</div>
<div style="text-align: justify;">
Beh. Si è vero! Spesso sono intollerante e ancor di più lo sono nei giorni di festa, che metà sono passati, e terremoto a parte ne usciamo quasi incolumi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si, questo Natale è stato un po' movimentato. Lo ricorderò, questo è sicuro. </div>
<div style="text-align: justify;">
Amore e odio. Come per molte cose. Ma irrinunciabile!</div>
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E pensare che c'è chi lo odia davvero. Chi davvero trova scomodo e inutile lo scambio dei regali, le riunioni familiari e tutto il resto. </div>
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Come dite? Ah si, sarei io quella. Beh, si, anche. </div>
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Voglio dire, spesso cambiamo idea e spesso alcune idee si fanno più chiare, con la luce giusta, e capiamo di tenere alle cose soprattutto quando queste non ci sono più o non sono più come erano un tempo e nel frattempo che le viviamo. odiandole, non pensiamo a quanto le rimpiangeremo.</div>
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Io ad esempio, non è che odi proprio il Natale, odio più il fatto che alle volte non è e non è stato come vorrei e avrei voluto.</div>
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Ma cosa davvero lo avrebbe reso perfetto se non quello che è stato?</div>
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Mi chiarisco meglio</div>
<div style="text-align: justify;">
Siamo sopraffatti molto spesso dall'idea di una perfezione che non esiste e dall'obbligo di fare in modo che tutto vada in un verso piuttosto che un altro, pena la sconfitta, il sentirsi depressi e l'incazzatura seguente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Me ne sono accorta proprio negli ultimi tempi e in quest'ultimo Natale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi è capitato di parlare con persone che reputano il Natale una festività fasulla.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ok libertà assoluta. Sei ateo? Non vuoi festeggiare la nascita di Gesù, fai pure ma non provare a convincermi della tua idea con i tuoi bla bla bla scientifici e aridi di ipocrisia, perchè poi io ti vedo scambiarti i regali, comprarli frettolosamente e lo so che in fondo in fondo tu ci tieni più di me.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma ritorniamo al Natale, brutto idiota di cui sopra, con te ne riparliamo in altra sede!</div>
<div style="text-align: justify;">
Dicevo, ogni anno da 35 anni a questa parte per me il Natale è stato la ricerca del Natale perfetto, e non lo era mai. Tutti gli anni, l'idea che ne avevo io. si scontrava con i litigi tra i miei sul dove passarlo, e tra un "Dai tuoi no, tocca ai miei!"e "Io dai tuoi non vengo", una macchina carica di facce scontente partiva verso il Natale vincente. Ed era quasi sempre il Natale ad Agira, dai miei nonni paterni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Da piccola stavo lì sul divano di mia nonna e mentre la stufa impuzziva i miei vestiti, tentavo di inseguire il "mio Natale" nei cartoni Disney che puntualmente erano intervallati dalle urla dei parenti e dal mio cercare di farli stare zitti. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non ricordo i regali scartati a mezzanotte e atmosfere rilassate, ricordo solo che non vedevo l'ora finisse e poi non vedevo l'ora tornasse, tutti gli anni, sperando fosse diverso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quest'anno siamo rimasti a casa. Ad Agira non c'è più nessuno. Mio nonno ci ha lasciati prima di Natale e mia nonna ha trascorso il primo senza suo marito, da mia zia. in quel di Palermo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Così questo Natale niente litigate su dove andare. Si è fatto da me, in una casa che non ha ricordi di alcun Natale passato. </div>
<div style="text-align: justify;">
E alla vigilia mi sono trovata con la mancanza di quelli passati anche se tanto odiati. </div>
<div style="text-align: justify;">
Quelli che sapevano di maccheroni di pasta fresca sparsi per tutta la casa.che non sapevi dove sederti e se li toccavi eri maledetta per tutti i Natali seguenti, quelli che puzzavano di stufe accese tutto il giorno per il troppo freddo e di tavole rumorosissime in cui non si riusciva a parlare di nulla perchè tutti parlavano di tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi è mancato il mio Natale imperfetto. Che poi in realtà era perfetto. Si, perfetto perchè imperfetto.</div>
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<br />MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-81986185421793790252018-12-19T20:46:00.001+01:002018-12-19T21:27:00.871+01:00Babbo Natale non esiste?<div style="text-align: justify;">
<img alt="" id="id_9cc4_8d82_2e7a_5d26" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyNPlB8cr_MchJKBbZU_oaX5Z6UEJKo5lZlV7p1K_GE0O028XUizNIoEwZMu95c4eLihOGL1rKBsmRHaPxX8cVAftZoJyjcKhYGN1N0TgfSzq6gCME1ubYsYEuoUKPnBW9cuV3w3FPUqU/s5000/%255BUNSET%255D" style="height: auto; width: 353px;" title="" tooltip="" /><br />
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Caro Babbo Natale, </div>
<div style="text-align: justify;">
ho 35 anni suonati, eppure ho deciso di scriverti ancora. </div>
<div style="text-align: justify;">
Un parroco qualche giorno fa ha detto ad una platea di bambini, durante la messa, che Te non esisti, provocando un rumorosissimo e tristissimo pianto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma davvero è così importante sapere se esisti davvero?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Crediamo ad un sacco di cose senza averle mai viste davvero! </div>
<div style="text-align: justify;">
D'altro canto cose ovvie e provate destano ancora sospetti. Ne sanno qualcosa i terrapiattisti che dubitano dell'esistenza dell'Australia! E i koala? Nemmeno loro esistono allora?</div>
<div style="text-align: justify;">
Io, davvero, resto basita di fronte al bisogno di voler necessariamente confutare ogni cosa.</div>
<div style="text-align: justify;">
La felicità, ad esempio, chi l'ha sperimentata sa che esiste, e chi non lo ha fatto? </div>
<div style="text-align: justify;">
Il punto è che credo serva, sia necessario, credere a qualcosa a prescindere se ne possa affermare con esattezza l'esistenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Credere è l'unico motore in grado di dare speranza. </div>
<div style="text-align: justify;">
A proposito di quest'ultima: nessuno l'ha mai vista, toccata, nessuno gli ha mai stretto la mano o l'ha vista passeggiare per strada. Eppure sfido chiunque a dire di non essersi concesso la possibilità di crederci, fosse anche solo una volta nella vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Voglio scriverti pensando che mi leggerai. E questa è speranza. O no?</div>
<div style="text-align: justify;">
Voglio scrivere credendo che prenderai del tempo per ascoltare le parole di una bambina cresciuta che vuole solo ringraziarti. </div>
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Credere significa concedersi una possibilità e ti ringrazio per le infinite possibilità che regali a bambini e adulti sognanti ogni Natale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le possibilità sono importanti. Ti aiutano a dare un senso a ciò che apparentemente non ne ha. </div>
<div style="text-align: justify;">
Le possibilità sono varchi e strade da poter percorrere quando sembra si sia arrivati al muro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché capita, capita un sacco di volte, di trovarsi davanti a muri, alti alti. Ancor di più capita che si smetta di credere alla possibilità di poterli oltrepassare.</div>
<div style="text-align: justify;">
E'quando smetti di credere, che la faccenda si complica diventando davvero impossibile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ed è capitato anche a me! E' capitato di disilludermi, di non credere più alle mie capacità, alle mie possibilità. E quindi anche a te!</div>
<div style="text-align: justify;">
Non gettare questa lettera nel camino Babbo. Aspetta che ti spieghi!</div>
<div style="text-align: justify;">
Non ho smesso di crederci del tutto, solo un po'.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma concedimelo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così come io voglio concedermi la possibilità di riprovarci. Credere che ne valga ancora la pena, che ne valga sempre la pena. Che magari dopo la pena sopraggiunga anche la gioia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perchè se c'è una cosa a cui non voglio credere più è al "Mai".</div>
<div style="text-align: justify;">
Al mai più, fosse anche al mai una gioia. Chè anche quando ti dicono che non esiste, tu ci devi credere! </div>
<div style="text-align: justify;">
Lì, da qualche parte, oltre i confini di questa terra esiste l'Australia e i koala. Infatti, i terrapiattisti, lo sanno bene, è solo che vorrebbero tenersela tutta per sè e rubarla ai koala.</div>
<div style="text-align: justify;">
Grazie Babbo, anche da parte di chi non ci/Ti crede più.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
P.s Se passi da queste parti, soffermati pure; anche se, ti avverto, qui niente latte e biscotti, al massimo un bicchiere di vino rosso, chè, caro il mio Babbo, non ci crede nessuno che sei astemio!</div>
<br />MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-29535898547576687602018-07-19T17:53:00.000+02:002018-07-19T17:53:53.100+02:00Vorrei ma non posso!<div style="text-align: justify;">
<strong>No!</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
E' la prima parola che apprendiamo, dopo mamma e papà. </div>
<div style="text-align: justify;">
Serve ad affermare noi stessi, perché, attraverso il No, definiamo esattamente ciò che vogliamo, chiarendo agli altri i nostri desideri e bisogni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per un bambino imparare a dire no e a tollerare il no di un genitore diventa importantissimo per la propria identità. </div>
<div style="text-align: justify;">
All'inizio è un no categorico rivolto a tutto e a tutti, poi, pian piano, crescendo, cominciamo a selezionare i momenti, i luoghi e le persone cui dire no. E quel no comincia a riflettere maggiormente chi stiamo diventando e chi siamo diventati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, il no è come dire: "Eccomi, ci sono anche io". Perché dire si, accondiscendere, è troppo semplice al fine di farsi accettare, stimare, voler bene.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non a caso l'opposizione, tipica del ribelle, è sinonimo di grande e forte personalità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella mia personale esperienza ho incassato tanti di quei no da poterci erigere muraglie, mentre dall'altra parte continuavo a dire si.</div>
<div style="text-align: justify;">
I miei si erano goffi tentativi per farmi largo nel mondo. Molto goffi a dir la verità perché finivo sempre con l'essere insoddisfatta di aver mascherato quella che io ero davvero, quella che dietro quei si avrebbe urlato enormi no. Giganti. Con tanto di megafono e <em><strong>Viva la Revolucion</strong></em> stampata sul petto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa significa questo? Ammissione di fragilità? Può darsi. </div>
<div style="text-align: justify;">
-Confesso vostro onore: la mia autostima vacilla e ho una predisposizione all'influenza del giudizio altrui.-</div>
<div style="text-align: justify;">
Notarlo, accettarlo e mettersi in moto per cambiarlo è un grande passo verso il volersi più bene.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo per dirvi che oggi mi sforzo di essere più assertiva, di comunicare i miei bisogni e assecondare me piuttosto che gli altri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sforzo, certo, ma non sempre ci riesco. Soprattutto quando dire no significa lasciarsi qualcosa o qualcuno alle spalle. In quel caso il no diventa un imperativo che implica uno sforzo sovraumano, perché lo sappiamo tutte e tutti che quando c'è di mezzo un sentimento, che ci ha ferite, l'unica cosa da fare è chiudersi in una fortezza e buttare la chiave piuttosto che inviare il trecentesimo messaggio o prendere un aereo verso il "<em><strong>chissà magari sto facendo una cazzata, anzi sicuro</strong></em>".</div>
<div style="text-align: justify;">
Allora scrivo, come faccio sempre quando penso troppo, e in questi giorni sto davvero esagerando. Rumino come una mucca mentre vorrei ingoiare ogni singolo pensiero.</div>
<div style="text-align: justify;">
E mi chiedo: voi davvero come fate? Non tutti voi, ma quelli che tra di voi amano qualcuno e si trattengono dal farlo per motivi estremamente razionali. L'amore non dovrebbe essere tutto fuorché raziocinio? Non dovrebbe farti fare tutto, anche di più?</div>
<div style="text-align: justify;">
Allora perché ci poniamo mille domande, sguazziamo nel dubbio di fare o non fare la cosa giusta?</div>
<div style="text-align: justify;">
Io voglio fare anche la cosa sbagliata, mille cose sbagliate, pur di vivermi un amore che credo giusto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vorrei.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non posso.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-36683122003934904082018-07-10T11:39:00.000+02:002018-07-10T11:39:53.245+02:00NON VOGLIO +<div style="text-align: justify;">
Mi sono domandata spesso cosa volessi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Nella vita e nelle relazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Volevo un amore. </div>
<div style="text-align: justify;">
Lo volevo travolgente, di quelli che vedi spesso solo nei film. Dove ci si allontana e poi ci si ritrova. Dove si lotta insieme per viversi, contro tutto e tutti. Dove lui è il principe azzurro figo che ti fa penare un po' e poi si innamora, scoprendo di volerti, a tutti i costi. Senza se e senza ma.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sono fatta tante volte <b>la domanda</b>:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"Lorena cosa vuoi? "</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puntualmente scartavo tutto il resto, senza sapere davvero cosa fosse tutto il resto, perché miravo solo a ciò che vedevo ovvero ciò che volevo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi un bel giorno mi sono resa conto che, a furia di puntare al positivo, mi perdevo tanto più spesso nel negativo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Troppo spesso guardavo più ai pregi ideali che ai difetti reali. </div>
<div style="text-align: justify;">
E mi sono accorta che rispondere alla domanda "Cosa vogliamo?" è più semplice che chiedersi cosa<b> non </b>vogliamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se ci pensate bene noterete la difficoltà. Provateci.</div>
<div style="text-align: justify;">
Io l'ho fatto ieri. Pensando alle mie relazioni passate, mi sono chiesta cosa voglio da quelle future.</div>
<div style="text-align: justify;">
Beh, la risposta era semplice e chiara. Volevo ancora le stesse cose. Poi mi sono chiesta cosa non avesse funzionato ed è lì che ho trovato la risposta al cosa non vorrei più.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non voglio più accontentarmi. Degli spazi, dei tempi, dei modi definiti e stabiliti dagli altri.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Non voglio più dubitare di me stessa e dei sentimenti dell'altra persona.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Non voglio più dover dire grazie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Non voglio più sentirmi messa da parte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Non voglio più perdere il mio valore nei dubbi dell'altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Non voglio più lottare sola.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Non voglio più esserci se lui non c'è.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Non voglio più sentirmi in colpa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Non voglio più chiedere amore. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché l'amore si dà e, a chi non lo vuole, io <b>NON VOGLIO</b> più darlo.</div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-26297795529077019552018-07-02T20:45:00.000+02:002018-07-06T18:18:12.232+02:00Io valgo<div style="text-align: justify;">
<img alt="" id="id_8b36_5469_ae27_5c95" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWwyJ0UmlmT6kySF8FgM7cRyniWoNAsJONg_00PwUBXHmJrvE0ua-7IBfLPAxn26E5Npes4KlR5QwqvVpKbRPLaoAsJU-Q8n1YvgAQ8RwU-cLKtJ48wh8Q31VzHR3P0NVtiRNNu4Dlr6g/s5000/%255BUNSET%255D" style="height: auto; width: 353px;" title="" tooltip="" /><br />
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi, buona, equa e solidale come legambiente, vorrei salvaguardare il caro cromosoma xy e assolverlo da (quasi) tutte le colpe.<br />
Negli ultimi tempi l'ho un po' massacrato. E se per molti versi di motivi ne ho ben donde, dall'altro sono piena come una zampogna di certi atteggiamenti della controparte femminile, che non agevolano l'incontro di cotante diversità insite in Marte e Venere. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma prima vi racconterò una storia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un tempo una giovane e sprovveduta Lorena si rapportava al mondo maschile con l'impaccio e la goffaggine di un elefante all'interno di una cristalleria.</div>
<div style="text-align: justify;">
La mia insicurezza mi portava spesso a gestire situazioni come un ansioso deprivato dal suo xanax. la paura dell'abbandono caratterizzava ogni nuovo approccio, così, tra pianti ed ansie continue, mi perdevo il bello e divertente di ogni esperienza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo per dirvi che, se sto qui, oggi, un po' a bacchettarvi è perché ci sono passata, ho appreso e, adesso che ho capito, faccio meno pasticci. Anche se sulla paura dell'abbandono, visti gli ultimi episodi della mia vita, ci sto ancora lavorando.</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, di papelli inviati a fine serata ubriaca fradicia (ma anche sobria), di stalking pesanti per vedere se è online, di crisi isteriche per un visualizzato e non risposto, ho fatto esperienza. </div>
<div style="text-align: justify;">
E capisco la vostra determinazione, l'incapacità di una resa davanti al palese disinteresse, capisco anche la perseveranza del volerlo cambiare, così come la presunzione di essere diversa e la propensione a volerlo a tutti i costi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Maaaaa, ce lo insegnano i film, i romanzi e, soprattutto, ve lo dico io, (chè una laurea non l'ho presa per sbaglio e quindi un po' ne capisco) che se una cosa non va, non va. E che ad un comportamento ne segue un altro e se quello di partenza è sbagliato figuratevi quello di arrivo.</div>
<div style="text-align: justify;">
E soprattutto mi chiedo, continuo a farlo alle volte e vorrei che ve lo chiedeste anche voi: </div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>esattamente quanto ci vogliamo bene o quanto non ce ne vogliamo</b></i> quando facciamo finta di non capire che la verità è che non gli piacciamo abbastanza? </div>
<div style="text-align: justify;">
Per una volta mi sento di dire che la colpa non è del nostro caro uomo di turno, ma solo nostra, quando non capiamo il semplice concetto che cantava la Carrà: </div>
<div style="text-align: justify;">
"E se ti lascia lo sai che si fa</div>
<div style="text-align: justify;">
trovi un altro più bello</div>
<div style="text-align: justify;">
che problemi non ha"</div>
<div style="text-align: justify;">
e siccome questa è una grossa utopia, quantomeno troviamone un altro più bello, che i problemi ce li ha, ma che ci vuole malgrado tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché <b>noi valiamo</b>, sempre e comunque.</div>
<br />MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-1869465736994063852018-06-26T20:13:00.000+02:002018-06-26T20:18:34.296+02:00La Bipolarità del cromosoma XY<div style="text-align: justify;"><img id="id_9aae_388e_f852_e4c9" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_EKZuWC8AREWfsP5pHf5BVBnMfdytg_KU88mfs2Ls2rJU9t2g12QPX_aNtWITsoErtsjhzFdjQzd_8yzxPoobD3hOndkaHJioIc4GKCOprqnlORi4GSF2-7J-U9SiiT86bLn_hi4S1FY/s5000/%255BUNSET%255D" alt="" title="" tooltip="" style="width: 353px; height: auto;"><br><br><br></div><div style="text-align: justify;">Mentre sto qui, che dal balcone di casa ascolto un gatto isterico che strilla, mi viene in mente che l'isterismo generale che abita in ogni donna, come in quel quadrupede nasce quasi sicuramente dal dilagante bipolarismo di certi ominidi maschi. </div><div style="text-align: justify;"><br></div><div style="text-align: justify;">Ve lo avevo detto che la breve parentesi di romanticismo vissuta qualche tempo fa, una volta interrottasi, mi avrebbe resa peggio di prima.</div><div style="text-align: justify;">Io ci speravo in una resa, una pace duratura, un'alleanza con voi, produttori di spermatozoi vincenti, e invece, per colpa di uno di voi, o per colpa di innumerevoli di voi, sto qui a battere sulla tastiera del mio pc tutta la mia incredulità e compassione per i vostri approcci maldestri.</div><div style="text-align: justify;"><br></div><div style="text-align: justify;">Giusto due giorni fa cercavo di far capire ad uno di voi, che se ci provi con me e io ti offro il benestare alla conoscenza della mia preziosissima persona, tu, poi, non puoi chiedere che io ti presenti tutte le mie amiche, sorella compresa, perché se volevo un poligamo, con cui condividere un harem, me lo sceglievo ricco e sceicco e in cambio della poligamia avrei vissuto nella bambagia.</div><div style="text-align: justify;">E invece no, tu sei sfigato e pure povero. </div><div style="text-align: justify;">Insomma il fatto è che alle volte, solo alle volte, innumerevoli volte in realtà, vi perdete nella vostra superficiale mente da cazzoni, perdendo di vista il fatto che parlare con una donna di ampie dì vedute non significa prendersi la libertà di trattarla come una signorina della strada.</div><div style="text-align: justify;">Ma questo è solo un esemplare tra voi, e anche se convivo con la speranza che, da qualche parte, ce ne sia uno che, Darwinianamente parlando, riesca a distinguersi e cambiare la rotta di questa specie, che oramai sembra andare alla deriva, nutro profondi dubbi al riguardo.</div><div style="text-align: justify;">Dico che magari quell'esemplare esiste, magari lo hai pure incontrato ma, come con le gioie, "Posalo che non è tuo." E fa un po' incazzare sta cosa, visto che quelli disponibili hanno il cervello con i neuroni che giocano a tamburello e se ne stanno su Tinder a fare i social, ma se li incontri al bar sono più introversi di suor Germana. </div><div style="text-align: justify;">Qui il bipolarismo: </div><div style="text-align: justify;">-Attivi/Passivi </div><div style="text-align: justify;">-Prede/Predatori </div><div style="text-align: justify;">E non c'è modo di coniugare queste due polarità, perché tolto il lasciapassare virtuale, in modalità real non si riesce a mettere in fila un discorso, figuratevi un semplice approccio.</div><div style="text-align: justify;">Che sia la paura o l'incapacità, il risultato resta sempre uguale: schieramenti di donne isteriche da un lato, uomini asociali, sulla difensiva, dall'altro.</div><div style="text-align: justify;">E se una povera anima traballante, su tacco 12, cerca di fare anche la vostra parte viene pure colpevolizzata di essere audace e aggressiva. </div><div style="text-align: justify;">Perché voi volete fare i cacciatori e non volete essere le prede, altrimenti vi sentite castrati, deprivati della vostra virilità.</div><div style="text-align: justify;">Ma dall'altro lato godete del narcisistico piacere di essere sedotti. </div><div style="text-align: justify;">E così all'infinito, in questo loop psicotico, in questo pagliaio dove l'unico ago rimasto è quello della bilancia che, nell'indecisione di propendere per l'uno o l'altro polo della vostra sindrome, ha preferito togliersi di mezzo.</div><div style="text-align: justify;">E allora sapete che c'è? </div><div style="text-align: justify;">Che il gatto lì sotto è di sicuro femmina, isterica, e la colpa lo sapete di chi è? Del gatto maschio, castrato, della mia vicina di casa.</div><div style="text-align: justify;">Miao</div><div style="text-align: justify;"><br></div><div style="text-align: justify;"><br></div><div style="text-align: justify;"><br></div><div style="text-align: justify;"><br></div><div style="text-align: justify;"> </div>MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-71044946868121865492018-06-25T18:18:00.000+02:002018-06-25T21:16:11.231+02:00La Declinazione Magnetica<div style="text-align: justify;"><img id="id_a3fe_3ca4_cf9b_896c" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggZlHtUZQS70woZZtjfKREYwcmWI0zjcTrdbEk0HLr-LKMXWjjYrwO6FTW6r_bgfvFcYw5pxkH9hQr3RX16NY5UUoecn1qqkKnthn5aqYBFzPDVv0I0hA9Gt8OXuVHfgFZkcgSzSBnepo/s5000/%255BUNSET%255D" alt="" title="" tooltip="" style="width: 353px; height: auto;"><br><br><br></div><div style="text-align: justify;"><br></div><div style="text-align: justify;">
Vi avevo detto sarei tornata. </div><div style="text-align: justify;"><br></div>
<div style="text-align: justify;">
Sembrava una promessa e invece si è rivelata una premonizione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Era il 1 marzo e mi era tornata la voglia di scrivere per voi, di me, come sempre. </div>
<div style="text-align: justify;">
Mi ero detta sarei tornata a raccontarvi di una me meno disillusa e più romantica, perché innamorata. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma poco dopo la vita mi ha dato uno schiaffo e mi ha risvegliato da quel sogno fatto di cuori e illusioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così ho dovuto metabolizzare il lutto, elaborarlo ed eccomi qui a parlarvi ancora dei graffi che ti ritrovi sul cuore, dopo l'ennesima delusione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Allert!</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Rileggo. Mi ri-leggo. E immagino voi che leggendomi fin qui avrete avuto voglia di:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
a) smettere di leggere e passare ad un blog di cucina, beauty, spensieratezza varia e annessa.</div>
<div style="text-align: justify;">
b) mettermi una mano virtuale sulla spalla e compatirmi come si fa tra amiche, salvo poi passare comunque al punto a.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi ripartiamo sinteticamente e con più brio:</div>
<div style="text-align: justify;">
ciao raga!</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sono lasciata. Ho pianto. Piango ancora, ogni tanto. Sono arrivata alla penultima fase dell'elaborazione del lutto, quella in cui vorresti ucciderlo, ma la pena capitale non è il sogno per la tua pensione e allora ti rimetti in piedi, volti pagina e anche se ogni tanto ci torni, lo fai solo per rileggere i punti che ti convincono di quanto sia lui l'idiota e tu meravigliosa e buona e giusta e vai avanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si, Avanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Già vi sento: "Avanti cosa che sei qui a scriverne un post!" </div>
<div style="text-align: justify;">
Avete ragione, però se c'è una cosa che ho capito nel frattempo è che per andare davvero avanti bisogna camminarci su, chè non si può saltare un dolore come si fa con una pozzanghera. Soprattutto se questa pozzanghera è un fossato con tanto di coccodrilli che non aspettano altro che divorarti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono stati mesi difficili, sono stati giorni lunghissimi, sono stati attimi che sembravano non finire mai.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando stai male è così, hai come l'impressione che non passerà mai, che starai sempre peggio, che non tornerai più a sorridere, ad essere te stessa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Beh sapete che c'è? Ho capito che<u> ogni volta</u> è così, fin quando non passa davvero. </div>
<div style="text-align: justify;">
E non è la persona, la storia, i ricordi a passare. Quelli ci restano dentro per sempre, fin quando non cambia la prospettiva da cui si guarda. </div>
<div style="text-align: justify;">
Io lo chiamo <b>ripristino della posizione</b>. O meglio <b>Ri-orientamento</b>. Praticamente la nostra bussola, calcolata la declinazione magnetica (variazione tra nord magnetico e nord geografico) effettua un ricalcolo e torna a puntare al vero Nord: NOI. </div>
<div style="text-align: justify;">
In parole ancora più povere: ci <strike>innamoriamo</strike> scompensiamo ma poi rinsaviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
"EHHH" direte voi, "Quanto la fai lunga e pure facile!"</div>
<div style="text-align: justify;">
Ehhhhhh, lo so che vi sembra lunga, e lo è. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non è un passaggio facile. Non è il passaggio a Nord-Ovest in compagnia di Alberto Angela. Magari!</div>
<div style="text-align: justify;">
E' un percorso fatto di alti, bassi e ribassi, che nemmeno da Poltrone e Sofà. Eppure si cammina. </div>
<div style="text-align: justify;">
Restare fermi a che serve?</div>
<div style="text-align: justify;">
Serve di più ascoltarsi, viversi, anche nelle emozioni più negative, che come dicevo sopra hanno una durata che inizia e poi finisce.</div>
<div style="text-align: justify;">
A costo di sembrare banale sappiate che "Non può piovere per sempre", e anche se oggi, e ieri e ieri l'altro a Catania è piovuto ed è giugno, mentre scrivo è appena tornato il sole. </div>
<div style="text-align: justify;">
Coincidenze? Io non credo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div>
<br></div>
<div>
<br></div>
<div>
<br></div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-9728891514176476332018-03-01T11:34:00.002+01:002018-03-01T12:08:22.188+01:00Sono Tornata!<div style="text-align: justify;">
Non mi scuserò per questo anno sabbatico in cui mi sono persa chissa dove. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non ho avuto voglia di scrivere e le uniche scuse dovrei farle a me stessa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dovrei scusarmi per aver messo da parte i miei pensieri, per averli censurati, per aver preferito ingoiarli.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma scrivere è un percorso a volte arduo da intraprendere, quando si parla di scrivere di sè, non certo della lista della spesa o delle cose da fare, che poi io non le scrivo mai, motivo per cui dimentico sempre tutto. Ma come sempre questa è un altra storia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tornando a noi, s,i mi siete mancati, mi è mancato questo spazio e mi è mancato scrivere. </div>
<div style="text-align: justify;">
Perciò mi metto subito all'opera che ho da recuperare parecchio tempo e parecchie storie da raccontarvi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Voi restate connessi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-90784503200475118462016-09-19T15:24:00.001+02:002016-09-20T15:57:18.623+02:00La sindrome dell'arto fantasma<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir8wigwh6ODysRz1vO1l7B-PDj1vDaH3LfIqu58nFe4SFwCoFgrgyUrET13bEysu2NcCuk-0sW7p3zWXzycwAf8-TTvRQQOhpNdoEaGXgx1OnOfM80QIN7X4upc4DAcE3bCYRqxoGrbg8/s1600/IMG_0801.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir8wigwh6ODysRz1vO1l7B-PDj1vDaH3LfIqu58nFe4SFwCoFgrgyUrET13bEysu2NcCuk-0sW7p3zWXzycwAf8-TTvRQQOhpNdoEaGXgx1OnOfM80QIN7X4upc4DAcE3bCYRqxoGrbg8/s640/IMG_0801.JPG" width="640" /></a><br />
<br />
<br /><br />Una cosa che mi ha sempre incuriosita è la "sindrome dell'arto fantasma".<br />Se non sapete cos'è ve lo spiega <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_dell%27arto_fantasma">Wikipedia</a>.<br />Comunque in parole poverissime si tratta della sensazione anomala di persistenza di un arto dopo la sua amputazione o dopo che questo sia diventato insensibile. Il soggetto affetto da questa patologia ne avverte la posizione, accusa spesso dolore, alle volte ne percepisce il movimento come se questo fosse ancora presente.<br /><br /><br />Il fatto curioso è sempre uno in queste bizzarre situazioni: la nostra mente.<br />Spesso sottovalutiamo quanto potente e allo stesso tempo pericolosa possa essere quella scatola grigia sotto corticale.<br />Così, anche gente "sana" spesso, malgrado la presenza di tutti e 4 gli arti può vivere una sensazione analoga, ma di altro genere fantasmagorico.<br />Sarà che il gusto dell'horror, del paranormale, dell'insensato ci attrae come poche specie a questo mondo.<br />Così lasciamo che la nostra mente crei cose inesistenti o si attacchi all'idea di cose non più esistenti fingendo siano reali. Costruiamo, insomma, degli schemi, che, alla stregua di quello corporeo, ci fanno vedere la realtà in un modo anche se la stessa è nevvero alterata.<br />Il fatto è che non è facile fare i conti con pensieri, emozioni, soprattutto quanto più vorremmo liberarcene. Figuratevi con i fantasmi!<br />La mente difficilmente accetta un cambiamento o si adatta ad esso. Anzi, agisce controcorrente cercando di opporvisi. Perché trovato un equilibrio, se questo vacilla, ricrearne uno nuovo costa troppa fatica. Per questo capita che quando qualcuno o qualcosa esce dalla nostra vita, la nostra mente continua a ricercarne la presenza. Attraverso i ricordi, si aggrappa, come un'ancora, a ciò che è stato, senza rendersi conto, che così facendo perde di vista tutto quello che un nuovo equilibrio sta o ha già creato. E si perdono di vista nuovi volti, nuove storie, nuove dinamiche, mentre ci si abbandona ad un falso dolore.<br />Non è facile lasciare andare il passato, ma non è ancor più brutto non vivere il presente, o viverlo da mutilati credendo di essere sani?<br />Che poi sani, nel senso stretto, non lo è nessuno.<br /><br />In prima fila io, che stamattina credevo di aver recuperato la vista e non mi ero semplicemente accorta di aver dormito con le lentine. Ma questa è un'altra storia.<br /><br />E' la storia di come, alle volte, anche io creda ai miracoli.</div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-32040802655831547532016-09-07T15:35:00.001+02:002016-09-07T15:44:37.118+02:00E se il #Fertilityday diventasse il #fanculoday?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnEvw49lYo-xexVpVOkRr-Berrhdfbj3URQmcpnGPlI6x78KrzFp4IN9nC3bE934AQODSBp_eD-ArtSpKrv-vXbwQY485DDngi4l24FJIjDXe-2uHLnP4AnJ_7RwcvraX0zfjfSnLIwFo/s1600/missloretta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnEvw49lYo-xexVpVOkRr-Berrhdfbj3URQmcpnGPlI6x78KrzFp4IN9nC3bE934AQODSBp_eD-ArtSpKrv-vXbwQY485DDngi4l24FJIjDXe-2uHLnP4AnJ_7RwcvraX0zfjfSnLIwFo/s320/missloretta.jpg" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
<i>"...e poi arrivò il principe azzurro a salvarla. E vissero felici e contenti."</i><br />
<i><br /></i>
Così si concludono, più o meno, tutte le favole.<br />
Così iniziano tutte le nostre aspettative irreali sugli uomini.<br />
Siamo bambine a cui hanno inculcato l'idea malsana che abbiamo bisogno di un uomo che ci salvi dalle nostre insicurezze, dalle nostre giornate no, dai nostri pianti e dai nostri ormoni.<br />
Siamo bambine a cui è stato detto che il lieto fine andava sognato accanto ad un principe che ci portasse in salvo dalle nostre paure, delle insidie dei nostri malumori, dal nostro essere dolcemente complicate.<br />
<br />
Siamo bambine, cresciute, e ad oggi dobbiamo fare i conti con principi terrorizzati più di noi.<br />
Loro se ne stanno nascosti dietro lo schermo di un cellulare, che usano malamente, goffi e gonfi di ego e di steroidi, alla ricerca di principesse da portare a cavallo una notte, per poi sparire dietro la paura di impegnarsi, dietro l'incapacità di amare, dietro il terrore di una relazione.<br />
Così ci si incontra, ci si scontra all'interno di incontri avvelenati dal sesso facile.<br />
E in un infinito tango di passi avanti e passi indietro, per mantenere l'equilibrio del non affezionarsi l'un l'altro, ci si dimentica di innamorarsi.<br />
Perché è così che vanno le cose in questa favola moderna.<br />
Siamo moderne Cenerentole di fronte alla Lorenzin, che messi i panni di fata madrina, ci ricorda di affrettarci a far figli, perché i rintocchi della nostra fertilità stanno raggiungendo la mezzanotte e l'incantesimo di una famiglia potrebbe esaurirsi.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTyrvI6mABTJiU8mD_BKKRr0RRcLkdas4swixbFQpsrNhsrkpOq_M4uA0VAbkpFMMOzTzDJM5UyBUb1wRlbanDw3bBKaOCQdnJoDfXpJXmTQ6ffj9ZQ_Aw9CCBhGwA37Lbe2ymREJMlq4/s1600/lorenzin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTyrvI6mABTJiU8mD_BKKRr0RRcLkdas4swixbFQpsrNhsrkpOq_M4uA0VAbkpFMMOzTzDJM5UyBUb1wRlbanDw3bBKaOCQdnJoDfXpJXmTQ6ffj9ZQ_Aw9CCBhGwA37Lbe2ymREJMlq4/s1600/lorenzin.jpg" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOL82ZEAlm4OkLvu9pZW_Spfpy0OnT7RVZjKYOLH9t1156cHQJucl1ZtqncCzZIyvWwkxxZ0Mf7_Ozu3_rh1UK69qyHurS7oZaitUc2Ru80M8Wgq8tsaz3YesbsGidfZ3OHuuGRXzhRAo/s1600/fertility1-kWE-UBY0eV16TNnI4y0-1024x576%2540LaStampa.it.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOL82ZEAlm4OkLvu9pZW_Spfpy0OnT7RVZjKYOLH9t1156cHQJucl1ZtqncCzZIyvWwkxxZ0Mf7_Ozu3_rh1UK69qyHurS7oZaitUc2Ru80M8Wgq8tsaz3YesbsGidfZ3OHuuGRXzhRAo/s320/fertility1-kWE-UBY0eV16TNnI4y0-1024x576%2540LaStampa.it.jpg" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
Mi permetto di dire che questo ticchettio fin'ora non mi ha preoccupato, e credo non preoccupi nessuna donna che, come me, sta sui trenta, con un lavoro precario e una sfilza di relazioni inesistenti con uomini, il cui unico impegno inesorabile pare essere quello giornaliero, in palestra, con un bilanciere.<br />
<br />
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</div>
Ringrazio sentitamente il governo che si preoccupa della mia fertilità, lo ringrazio per l'incoraggiamento, ma mi sento di ricordare alla Lorenzin che, senza un uomo accanto fare figli risulta alquanto improbabile, non impossibile, certo, ma nella mia favola non c'è alcuna principessa madre single.<br />
Senza un lavoro poi, che stiamo a fare? Due cuori, una capanna e un bambino morto di fame?<br />
Chè io ho una laurea, un'abilitazione e lavoro tre giorni si e un mese no.<br />
Cara ministra, piuttosto che promuovere un perentorio <b>#Fertilityday</b> non sarebbe meglio favorire un #Jobday all day?<br />
Un no alla disoccupazione giovanile, magari.<br />
Una proposta di legge che agevoli l'entrata nel mondo del lavoro prima degli ottant'anni?<br />
Chè il #Babyday magari arriva in modo naturale.<br />
Nell'attesa, il <b>#Fanculo</b> day mi sembra il più appropriato.<br />
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<br />
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.MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-77716729737770890422016-07-18T14:09:00.004+02:002016-07-18T14:36:43.946+02:00Pokèmon No<br />
<br />
Ma che ne sapeva Proust, che il tempo perduto era la sua più grande agonia e la ricerca dello stesso una melanconica sofferenza!<br />
<br />
<div>
Che ne sapeva Leopardi, che oltre la siepe cercava l'infinito e sprofondava dolce nell'immensità dei suoi pensieri.<br />
<br />
Cosa ne poteva sapere Dante, che attraversò inferno e purgatorio per ritrovar la retta via e in paradiso "l'amor che move il sole e l'altre stelle".<br />
<br />
Chissà che ne sapeva Omero, che "fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".<br />
<br />
Ma, soprattutto, senza farla troppo aulica e perversamente letterata, che ne posso saper io, che i Pokèmon nemmeno li conosco, io che sono di una generazione altra, quella dei cartoni animati deprimenti e incestuosi, degli orfani, delle matrigne, della polverina sintetica che metteva tanta allegria a Pollon e delle magie di Johnny, (chissà quali erano poi). Il cartone più moderno a cui ho prestato visione è stato Sailor moon, che il potere di luna però già lo trovavo incomprensibile, figuratevi le 7 sfere dei draghi di Goku.<br />
I Pokèmon invece non li ho proprio mai tollerati, e adesso me li ritrovo ovunque, insieme ad una massa di decerebrati che, al passo di the walking dead, pattugliano le strade delle città di tutto il mondo per catturarli.<br />
Per chi non sapesse di cosa parlo o trovasse, al solito, psicotico il mio scrivere, vi riassumo il fatto in breve: Pokèmon GO è un videogioco che ha lobotomizzato le menti della maggior parte della popolazione, costringendola a vagare, con telefono alla mano, alla ricerca di esseri immaginari.<br />
Vi sembra che la mia descrizione sia troppo severa? Allora leggete <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Pok%C3%A9mon_Go">qui</a>.<br />
<br />
Il punto è che i cartoni animati di vecchia generazione hanno fatto di me una squallida romantica. Consentitemi il termine, ma oramai è talmente desueto e anacronistico, da aver perso un bel po' di valore.<br />
<br />
Quindi, per quanto, dietro quei cartoni, censurati a noi occidentali, si nascondessero le perverse inclinazioni dei protagonisti, quello che veniva filtrato da queste parti era una realtà fatta di sofferenze, pene d'amore, relazioni improbabili e poteri magici. Eh??<br />
Bene, ecco spiegato il perché sono cresciuta a pane e aspettative irreali.<br />
Eppure, malgrado l'utopica realtà di quelle anime manga, mai mi sarei aspettata di vedere giovani 30enni inseguire i Pokèmon.<br />
<br />
<br />
Dunque, dichiaro soppiantata la ricerca di ogni altra cosa, fossero anche quelle gioie di cui tutti parlano ma che nessuno ha, in realtà, mai incontrato.<br />
<br />
<br />
E', invece, agguerritissima la ricerca di Blastoise, Venusaur, Charizard e Pikatchu. <br />
<br />
Tanto che la situazione sembra essere sfuggita di mano. <br />
Ho letto di un uomo che in Florida pare abbai sparato a due ragazzini che cercavano Pokèmon nei pressi di casa sua. Una folla di gente si è riversata in Central Park per accaparrarsi Vaporeon. E una trafficatissima strada americana è stata bloccata dai giocatori che, tra le auto, cercavano sempre loro: i Pokèmon.<br />
<br />
<br />
Ora, calmiamoci tutti, non vi sembra che si stia esagerando? <br />
<br />
Non mi stupirei davvero di vedere la gente arrampicarsi sui tetti, e non di certo per raggiungere una moderna Giulietta. No cari, se qualcuno deciderà di arrampicarsi sul vostro balcone non sarà per amore ma per un Pokèmon. <br />
<br />
Se qualcuno vi correrà incontro con sorriso spianato non sarà per il piacere di avervi incontrato, ma per un Pokèmon.<br />
<br />
Se qualcuno vi guarderà ad un tratto per strada con sguardo intenso, non illudetevi di averlo folgorato, ma spostatevi, dietro di voi probabilmente c'è un Pokèmon.<br />
<br />
Perché purtroppo ci siamo rincoglioniti tutti, persino io che ho scaricato questa applicazione e come volevasi dimostrare: pokèmon 1, goie zero. <br />
<br />
Ma io non mi arrendo e alla certezza di un Pokèmon immaginario continuo a preferire la ricerca utopica e altrettanto irreale di quella gioia che, chissà, prima o poi, si farà trovare.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmv5z1zlsDQAMO4sMOZTIIjh-bRhyphenhypheniqC52CxU21Dfx_T40vi7fpbw3rWvqYsMhWQG4HtY1TCReqhBD_ruEYzU2CkxRLJHHM2RrsoHNk6YtMC4Fjlc6eR_cyf1oYRCHp9zoKiwYXsuQ93w/s640/blogger-image-2123291814.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmv5z1zlsDQAMO4sMOZTIIjh-bRhyphenhypheniqC52CxU21Dfx_T40vi7fpbw3rWvqYsMhWQG4HtY1TCReqhBD_ruEYzU2CkxRLJHHM2RrsoHNk6YtMC4Fjlc6eR_cyf1oYRCHp9zoKiwYXsuQ93w/s640/blogger-image-2123291814.jpg" /></a></div>
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MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-47517367224869313492016-07-11T18:53:00.002+02:002016-07-11T19:11:55.671+02:00Caro Inconscio, io scrivo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzWPrA1slrx4qcDATydOO-tZwMk2If6WeZMGLVxcwet3OCMQ_K7a3xtK_NpLLTU5PB80uGXVlzyZOeSvnsEdVSW2Qj0Ufe55cQNNwWfrYUZDu617RzJjm2NJVd69-1NEBM4kfAJ3Sn0bg/s1600/IMG_0952.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzWPrA1slrx4qcDATydOO-tZwMk2If6WeZMGLVxcwet3OCMQ_K7a3xtK_NpLLTU5PB80uGXVlzyZOeSvnsEdVSW2Qj0Ufe55cQNNwWfrYUZDu617RzJjm2NJVd69-1NEBM4kfAJ3Sn0bg/s320/IMG_0952.JPG" width="320" /></a></div>
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<br />
<i><b>"L'unico tiranno che accetto è la voce silenziosa dentro di me."</b></i><br />
<br />
<br />
A detta dei sogni fatti stanotte, la mia è una voce parecchio tirannica.<br />
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</div>
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Ho fatto due conti e il mio inconscio, oramai, credo non mi tolleri più. A cadenze mensili prova a ribadirmi, in tutti i modi, che la nostra relazione è arrivata ad un punto di non ritorno e ha ben pensato di stabilire delle regole per tentare di farla funzionare, ancora per un po', insomma, almeno finchè morte non ci separi. Anche perché non credo che il mio sia un inconscio "new age". Lo faccio più tradizionalista di quanto non sembri, perciò, a meno che questa storia delle reincarnazioni non sia vera, ma vera sul serio, la nostra liaison avrà un termine, quello del mio corpo. </div>
<div>
<br />
<br />
Insomma, sempre lì a dilungarmi in chiacchere! Ma che posso farci. Il mio silenzio stampa è un silenzio apparente. In realtà il mio cervello cammina sempre, anzi, corre sempre e, anche se non vi scrivo qui tutti i giorni, quei torbidi pensieri che partorisce ora dopo ora, si accumulano in modo seriale e ossessivo. Così, una volta rimesse le mani sulla tastiera, il flusso di <strike>minchiate </strike>pensieri alla Joyce si accavalla come una mareggiata tzuamica.<br />
<br />
<br />
Tornando alla citazione di cui sopra direi che Ghandi la sapeva lunga e io non posso che prendere a prestito le sue parole più che mai oggi.<br />
<br />
Oggi che ho un inconscio da ascoltare. E sapete quanto costa ascoltarlo? Sarebbe meglio sopprimerlo, ma comincerei a delirare, probabilmente. Ah, credevate lo stessi già facendo? Burloni!<br />
<br />
Lo so che parlare di inconscio non è cosa facile, specie per i più che tra di voi non hanno navigato le complesse acque della psicologia come me. Naturalmente non è mia intenzione sottoporvi ad alcuna lezione al riguardo, anche perché, chi sono io per ammorbarvi su quell'intricatissimo mondo sepolto, fatto di rimozioni, pulsioni, angoscianti eventi emotivi e chi più ne ha più ne metta, che fanno da substrato alla vostra apparente vita nevroticamente felice?<br />
<br />
Beh, sarei una psicologa, ed è per questo che vi risponderò con un'altra domanda.</div>
<div>
Avete mai provato ad ascoltarvi davvero? Avete mai provato a immergervi nei substrati della vostra mente. dei vostri ricordi, delle vostre emozioni per capirne un po' di più? Di cosa? Di voi stessi. </div>
<div>
Eh. Lo so. Il più delle volte si scappa a gambe levate. Urlando anche. </div>
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Si si. A volte la corsa finisce in un bicchiere di vino, in un comportamento alterato, in un pensiero fisso e ossessivo.</div>
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Beh, sapete che da soli non è certo facile raggiungere il traguardo. Per questo esistono dei Coaches, figure professionali adeguate, ovvero psicologi e psicoterapeuti. </div>
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Presente! Eccomi!</div>
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Bene. Anzi Male! Perché la situazione si complica quando a correre è una psicologa, che vorrebbe fare tutto da sé. </div>
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<br />
Non voglio certo peccare di presunzione, benchè mai dipingermi come la nuova psycho di questo millennio, ma, se mi seguite e mi avete letta negli ultimi anni, saprete che la mia non è una testolina facile, solo solo perché per esprimervi un concetto banale, utilizzo una quantità di parole tali da fare giri immensi e poi tornare ( grazie Venditti!) senza aver detto praticamente nulla. </div>
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Ma ditelo che mi adorate lo stesso!<br />
<br />
Tornando a questo maledettissimo fardello psichico che mi ritrovo, il fatto è uno e palese: </div>
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h.5.00 di questa mattina, sonno interrotto e mai più ripreso. </div>
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La colpa la darò per metà al caldo infernale percepito all'interno della mia stanza e per metà a sogni intricatissimi, complessità "da 100 a <i><b>Inception"</b></i>, che a pensarci bene, caro Freud, Christopher Nolan batte la tua teoria dei sogni uno a zero, palla al centro per Di Caprio.</div>
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<br />
A questo punto vi chiederete il senso di questo post.<br />
<br />
Apparentemente nessuno. </div>
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E' stato un sogno? </div>
<div>
Vi sentite angosciati tanto quanto me all'alba di questa mattina? Non credo. O meglio vi auguro di no, altrimenti avreste già bevuto 4 caffè, ripensato agli ultimi anni della vostra vita, avreste pianto, mangiato un gelato, ( vabbè, caxxo, dovevo pranzare!) chiamato a raccolta i mostri nella vostra testa e, dopo averli ammoniti, uno ad uno, avreste pensato bene di comunicarlo sul blog quanto siete psicopatici/che. <br />
<br />
Poi pero' vi sareste sentiti/e meglio. </div>
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Perché scrivere per me è fare ordine. E fare ordine rimette al posto giusto le cose. Anche i mostri.</div>
<div>
<br />
<br /></div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-66331692845637251432016-04-14T17:56:00.001+02:002016-04-14T18:00:55.147+02:006 Tinderman? <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUhwDWeE2Qdrv3W2ogdIvJpRIm_jhsftuTk4dUoVIY0nc-UbI-ghTTstITBZPvsLGtKnyTOQ8N0b2MCDY7amdQPmmbdl6Hb4_wdjSCHZfEJFVlPjmjEZgnmstOeHbx3f6-3AYmIDWWxOU/s1600/tinder.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUhwDWeE2Qdrv3W2ogdIvJpRIm_jhsftuTk4dUoVIY0nc-UbI-ghTTstITBZPvsLGtKnyTOQ8N0b2MCDY7amdQPmmbdl6Hb4_wdjSCHZfEJFVlPjmjEZgnmstOeHbx3f6-3AYmIDWWxOU/s1600/tinder.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Carissimi! </div>
<div style="text-align: justify;">
Eccomi in ginocchio, sui carboni ardenti, a chiedervi pietà e perdono per questa lunghissima assenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho notato che, nel frattempo, qualcuno si è defilato/defollowato credendo che fossi andata via per sempre. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ho qualche vago sospetto che si tratti di un qualche esemplare di sesso maschile. </div>
<div style="text-align: justify;">
Eccola là, direte voi, non fa in tempo a tornare che già spara a zero su quei poveri spermatozoi con l'handicap del genere maschile. </div>
<div style="text-align: justify;">
Eh si. Che vi posso dire, qui mai una gioia maschia che mi faccia ricredere su questi luoghi comuni chiamati uomini.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che poi, le perverse pazze siamo noi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Si, ma si! Siamo noi le materialiste, quelle senza scrupoli, le dominatrici, le oramai aride e senza sentimento. Così dicono.</div>
<div style="text-align: justify;">
Chi? </div>
<div style="text-align: justify;">
Gli uomini ovviamente. </div>
<div style="text-align: justify;">
No. Non sono impazzita. Ho solo scaricato <b>Tinder</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vai con le reazioni:</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>-Risate e applausi</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>-Risate e/o applausi</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>-Applausi</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>-Defollow</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non starò qui a giustificarvi questa cosa, nascondendomi dietro un'ipocrita "<i>Ce l'hanno tutti</i>." </div>
<div style="text-align: justify;">
E nemmeno dietro un "<i>Ero curiosa di...</i>".</div>
<div style="text-align: justify;">
Macchè! L'ho fatto intenzionalmente, con la voglia di attraccare. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il problema è che, anche sul virtuale, l'uomo non si smentisce mai.</div>
<div style="text-align: justify;">
Potevo non condividere con voi questi non rari esemplari?</div>
<div style="text-align: justify;">
Di seguito ecco a voi i <b>Tindermen</b> divisi per tipologie:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tipo 1. </div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>Il disinteressato</b></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che: "Ciao baby, non mi interessa chi sei, cosa fai, ma se me la dai, poi, amici come prima."</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tipo 2.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>L'introverso</b></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che ti manda un timido "ciao..." aspettando che sia tu a fare tutto il resto, anche a scrivere per lui.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tipo 3.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>Il sospettoso</b></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che, prima di iniziare una qualunque conversazione, "Inviami la tua mappa cromosomica, perchè se sei un trevestito poi mi incazzo!" </div>
<div style="text-align: justify;">
O ma ti pare io somigli ad un travestito?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tipo 4.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Il fotogenico</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che in foto Carlo Cracco, di presenza Carletto il principe dei mostri.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tipo 5.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>L'uomo invisibile</b></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che: chattiamo h24, ma "Non ho tempo per un caffè."</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tipo 6.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>Il romantico bipolare</b></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che :"Tinder? Che cosa squallida! Io voglio innamorarmi tra gli scaffali di un supermercato. </div>
<div style="text-align: justify;">
Una fidanzata? No, io solo scopa amiche."</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non lo so. Ditemi voi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Troviamo il gap che si cela dietro questi misteriosi ominidi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il virtuale ha definitivamente demolito quel barlume di speranza che riponevamo tutte nel prosieguo della specie? </div>
<div style="text-align: justify;">
Hanno fatto tutto da soli gli uomini? </div>
<div style="text-align: justify;">
Siamo state loro complici castrandone gli istinti primordiali?</div>
<div style="text-align: justify;">
L'eccesso di testosterone assunto per via orale ha gonfiato anche i cervelli?</div>
<div style="text-align: justify;">
O è tutta colpa di quell'infima <i>maiunagioia </i>che ci perseguita?</div>
<div style="text-align: justify;">
Ai posteri (se mai ci saranno) l'ardua sentenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciao cuori!</div>
<br />
<br />MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-32047827411343410342016-02-22T17:44:00.001+01:002016-04-14T15:44:24.502+02:00Quando scegli quello sbagliato<div>
<br /></div>
<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRbKAoDrpNx8vrm0vYyag51l2hsn-DCw6h1ryLJgB2NVGWPoILH1u25dwE2-WEmt1t_VMG5t24MRxk1_w9DkJOX9t4mrN078j-6eY69eoS4q1PdVnDTnJfj35dYz3O91-6mCEniu0I288/s640/blogger-image-1989760708.jpg" imageanchor="1" style="background-color: rgba(255 , 255 , 255 , 0); margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRbKAoDrpNx8vrm0vYyag51l2hsn-DCw6h1ryLJgB2NVGWPoILH1u25dwE2-WEmt1t_VMG5t24MRxk1_w9DkJOX9t4mrN078j-6eY69eoS4q1PdVnDTnJfj35dYz3O91-6mCEniu0I288/s640/blogger-image-1989760708.jpg" /></span></a></div>
<div>
<br /></div>
<br /><br />Alcuni uomini sono come una scatola di cioccolatini...quando stai a dieta!<br />Sei tentata, ma consapevole di far danno. <br />Presa da un attimo di debolezza ti concedi quelle calorie in più. Ma poi scopri che, tra tutti, hai preso quello bello fuori e insulso dentro e, niente, la dieta è andata a puttane per quello sbagliato.<br />E ti ritrovi con quel gusto strano sul palato misto al cioccolato e al senso di colpa, per quell' eccesso di entusiasmo, per quel desiderio soddisfatto e insoddisfatto che ha messo in standby tutte le belle promesse che ti eri fatta: <div>
"<i>Non cadrò più in tentazione</i>" <br />"<i>Non lascerò più che siano le emozioni a gestire le mie azioni</i>" <br />"<i>Farò mente locale degli errori e dei cazzoni passati prima di buttarmi tra le braccia del prossimo bacio perugina</i>"<br /><br />Ma come si fa? <br />Quando si tratta di relazioni come si fa a mettere da parte la pancia e dare voce alla testa?<br />Sono fatta così non ho mai amato i calcoli, i ragionamenti sul giusto o sbagliato. Ho sempre odiato la matematica, trovando inutili le pianificazioni. Non sono capace di contare le mie azioni, tradurle in schemi predefiniti, in equazioni lineari. La testa va altrove e, ai numeri, ho preferito, sempre, la pancia, i battiti e tutto ciò che non è numerabile.<br />Per questo davanti al sesso opposto non do spazio ai pro e ai contro. Non scannerizzo i comportamenti e non analizzo al microscopio ogni detto o non detto. Mi lascio andare a quello che succede, mentre molti si soffermerebbero su ciò che al condizionale potrebbe essere,o peggio, su ciò che nel futuro succederà. A me non importa, quando sto bene con qualcuno lascio che le cose accadano senza pensarci e forse è lì che si nascondono le falle. Vorrei poter cambiare questo modus operandi. Ma non sarei io. Non potrei essere altrimenti. E alla fine è questo che mi frega. Mi fido troppo delle persone. Dei sorrisi, delle parole. Delle mie sensazioni. Purtroppo sono sempre in esubero rispetto ai fatti, così capita che mi ritrovo ad ingozzarmi di emozioni e a smaltire svariati mal di pancia e indigestioni di zuccheri aggiunti. <br />Ma non ho mai amato nemmeno le diete. Preferisco smaltire in palestra o scappare da quella cioccolata prima che si depositi come accumuli di grasso sui fianchi. O peggio ancora sul cuore. <br />Non sempre mi riesce, il più delle volte colleziono sconfitte travestite da cazzoni. Ma è così che va la vita, siamo donne nel perenne equilibrio precario tra la voglia di Nutella e i lunedì fatti di diete che non iniziano mai. Siamo così, con quel languorino che gli infiniti "Ambrogio" della nostra vita non soddisfano mai. Siamo alla ricerca di quell'ultimo Mon cherie che ci viene rubato sul più bello. <br />Siamo bambine che cercano il kinder con la sorpresa da collezionare. Ma finiamo sempre per collezionare cazzoni da montare e a cui non riusciamo a far combaciare i pezzi, perché non siamo certo dotate di capacità ingegneristiche. Noi prendiamo un uomo, lo smontiamo delle sue parti difettose, mettiamo insieme quello che ci piace di più e come, il dottor Frankenstein, ci innamoriamo delle nostre creature mostruose,perdendo di vista il fatto che non saranno mai reali. Perdendo di vista quell'unico fatto che a scriverlo si chiama uomo ideale, a leggerlo invece utopia. <br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /></div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-44216579927162574312015-09-25T17:43:00.001+02:002015-09-25T17:43:28.995+02:00Divagazioni post estate<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPNXXkHiQxP7ibtDdPL0XxVGvJeHcXSZItWpSdLamETQ1aF-bdID9KqRrTZvLdGzAoHjxccJTtnMwsmbkMGVUMZh_oGtjHQsZU0zEfZOJ_u0w71Kne1JsRkXZaIqiAk4cZr2p7eqnqO_8/s640/blogger-image--1717442542.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: start;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPNXXkHiQxP7ibtDdPL0XxVGvJeHcXSZItWpSdLamETQ1aF-bdID9KqRrTZvLdGzAoHjxccJTtnMwsmbkMGVUMZh_oGtjHQsZU0zEfZOJ_u0w71Kne1JsRkXZaIqiAk4cZr2p7eqnqO_8/s640/blogger-image--1717442542.jpg" /></a><br />
<br />
L'estate, dopo averci soffocato abbastanza, tanto ce la siamo tirata e "sentita addosso", si prepara a tornarsene nella confort zone che ognuno riserva nella sua mente, lasciandoci tristi e ingrigiti fare spazio al trambusto, allo stress e agli sbalzi termici invernali.</div>
<div style="text-align: justify;">
In questi mesi trascorsi sono successe diverse cose, più o meno interessanti, ma niente paragonabile alle rivoluzioni concettuali che si sono consumate negli ultimi giorni, riguardo alle dichiarazioni di una povera ragazza di 18 anni( nota bene) appena eletta Miss (nota benissimo) dal q.i. imbarazzante (nota, sottolinea ed evidenzia in giallo). </div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, me ne vado in vacanza e le donne mi cambiano, così, sotto il naso, senza avvisare. Dall'utopistica ambizione della pace nel mondo, si catapultano su una Delorean con la folle ambizione di viaggiare indietro nel tempo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi bastonerei sulle gengive per non averci pensato prima! Stupida donna che non sono altro! </div>
<div style="text-align: justify;">
L'avessero chiesto a me, di scegliere un'epoca storica e farci un salto, avrei sicuramente optato per i meravigliosi anni '30, mi sarei infilata in un lampo dentro un abito di lustrini e avrei ballato il Charleston tutta la notte, facendo saltare i miei numerosi giri di perle, fino alle orecchie.</div>
<div style="text-align: justify;">
Scusate, sono entrata troppo nella parte. </div>
<div style="text-align: justify;">
Spirito decerebrato della nuova Miss Italia esci da questo corpo!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Comunque, sono tornata!</div>
<div style="text-align: justify;">
E' stata una raggiante estate, non fosse altro per tutto il mare di cui mi sono riempita occhi e cuore, giusto per farne scorta, come si fa con la Nutella, in vista di ingenti quote di ansia e inverno, che , insieme, fanno il mix perfetto per dichiarare guerra all'umore e farlo precipitare rovinosamente in picchiata. </div>
<div style="text-align: justify;">
A proposito di cose che si schiantano al suolo, avete per caso sentito l'ennesima notizia sull'ennesimo asteroide che, tra il 22 e il 28 del corrente mese, dovrebbe colpire la terra e porre fine a questa inutile agonia chiamata umanità? Siamo ancora in tempo per darci alla pazza <i>ggggiuoia</i> e fare tutto ciò che non abbiamo mai fatto prima di lasciare questa terra. </div>
<div style="text-align: justify;">
Visto che pare che un asteroide minacci la terra a mesi alterni, comincio a pensare che questa sia la trovata di Dio per mettere pepe alle sue giornate annoiate dai cervelli avariati che popolano oramai questo pianeta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Me lo immagino guardarci da lassù e deriderci tutti, mentre diamo sfogo ai nostri istinti e liberiamo quei 4 neuroni che ci restano per farli sgranchire, prima che esauriscano quella carica scadente di trasmissioni nervose che gli restano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Indi per cui compare ogni tanto una Miss, un Renzi, o ancora, ritorni, minaccioso, più dell'asteroide stesso, il grande fratello.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi pare di aver divagato abbastanza prima di sopraggiungere al reale oggetto di interesse di questo post: la mia singletudine e gli uomini/cazzoni che vi girano intorno.</div>
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Segue diapositiva.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Uomini</b>: 0 <b>Cazzoni</b>: esponenziale infinito</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Motivo per cui passerò direttamente al racconto di un aneddoto capitatomi qualche tempo fa e che trovo esemplare a spiegare la probabilità che ho calcolato riguardo la speranza che lì fuori si nasconda ancora qualche ultimo esemplare di Homo sapiens.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Orario imprecisato di un giorno qualunque.</div>
<div style="text-align: justify;">
Interno di una qualsiasi profumeria, di un qualsiasi centro commerciale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono lì, tranquilla, che guardo tra gli scaffali le ultime novità in fatto di eau de parfume. </div>
<div style="text-align: justify;">
Improvvisamente sento una voce maschile domandarmi: "Avrebbe voglia di provare l'Homme ideal"?</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi volto esterrefatta da quella curiosa ma affascinante richiesta, e datomi il tempo di capire, mi trovo di fronte ad un uomo che, con in mano una boccetta di profumo, sta per vaporizzarmi sul polso il nuovo di Guerlain, il cui nome è proprio "Homme ideal".</div>
<div style="text-align: justify;">
Eccolo lì, davanti a me un uomo che rappresenta, in un colpo solo, tutto ciò che ha collezionato la maggior parte degli uomini incontrati: un venditore di profumo = grandi sorrisi, tante parole, si dissolve nell'aria dopo pochi minuti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ed è lì che mi si è palesata una grande verità: l'uomo ideale è una leggenda! </div>
<div style="text-align: justify;">
L'ideale, che cerchiamo e a cui tendiamo, sta troppo nelle nostre teste e poco a spasso per le nostre strade, per questo è così difficile scontrarci con lui. </div>
<div style="text-align: justify;">
Tutti sembrano averlo capito, tutti, persino il signor Guerlain, che il concetto di uomo ideale è talmente effimero da essere come un <i>eau de toilette</i>, che una volta vaporizzato nell'etere, scomparirà dopo poche ore, come una visione, come un sogno, come una presa per i fondelli, lasciando me e quelle come me, che ancora lo stanno cercando, con un fastidioso prurito al naso. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
P.s. Per la scannerizzazione dei cazzoni esponenziali di cui sopra avremo tutto l'inverno per parlane ampiamente, per adesso sgranchisco le dita arrugginite sulla tastiera, faccio ordine ai pensieri e all'armadio in attesa che "settembre ci porti una strana felicità", ricordandogli che siamo già al 25 del mese ed io per adesso scongiuro solo che non sia l'asteroide di cui tutti parlano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Buone cose!</div>
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<br /></div>
<br />
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</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both;">
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MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-7865533994405612622015-06-30T15:32:00.001+02:002015-07-08T14:15:58.972+02:00I qua-qua-bla-bla-raquà<div>
<br /></div>
<div>
<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilAVApJMw-COMPcJ2fQjJFVt0BRfFZaEhbfpqqweBfpknNi1zr0U668ghd6BtXGOSGYz6j6QKHdTNm3Pb2x8Blxp81wozSFAOUCmOMeTuxIIgLdkwlt3iaZW_2MGg1F9P1OD7SShM4tKM/s640/blogger-image-281264447.jpg" imageanchor="1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilAVApJMw-COMPcJ2fQjJFVt0BRfFZaEhbfpqqweBfpknNi1zr0U668ghd6BtXGOSGYz6j6QKHdTNm3Pb2x8Blxp81wozSFAOUCmOMeTuxIIgLdkwlt3iaZW_2MGg1F9P1OD7SShM4tKM/s640/blogger-image-281264447.jpg" /></span></a><b><i style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br /></i></b><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br /></span></div>
<br /><br />Leonardo Sciacia, riferendosi all'intera umanità, distingueva tra ominicchi, mezzi uomini e quaquaraquá. <br />Io restringerò il campo, ad un solo genere, al solito genere, quello maschile, per dirvi che se ci si fermasse ai mezz'uomini, che sono uomini non ancora consapevoli, quelli che, potrebbero essere uomini veri, solo se si impegnassero di più, saremmo a cavallo, e invece, si scende ancora più in basso.<br />E più in basso ci sono i<i><b> quaqua-bla-bla-raquà</b></i>.<br />Io li chiamo così, gli uomini pieni di sè. Quelli che vantano se stessi continuamente, che si riempiono di parole senza dar prova nei fatti. Sono quelli che "Ti prendo e ti porto via" e invece scopri essere solo " Ti prendo e ti lascio sulla via". <br />Sono i vigliacchi, quelli che Mina canzonava attribuendogli solo "parole, parole, parole", perché ai fatti non reggono, ai fatti preferiscono le menzogne, i giri di parole e la loro vanità. <br />Questi ominicchi ti portano a letto per poi esporti come un trofeo, usandoti come scudo per le loro insicurezze. Loro che si gonfiano, come palloni pieni di Ego, per mascherare l'autostima vacillante<br />Sono questi uomini, insignificanti, a renderci mezze donne. <br />Un ominicchio ci tramuta in donnette, con il suo atteggiamento sfuggente e allo stesso tempo invadente. <br />Godendo nel vederci prese, perse totalmente e disponibili ai loro capricci. <br />Perdere il nostro amor proprio per uomini del genere è quanto di più stupido possiamo fare, perché tornare indietro è difficile, una volta che ci siamo esposte, che gli abbiamo dato prova del nostro interesse. Soprattutto una volta che gliel'abbiamo data. <br />E anche lì, non senza difficoltà. I <i>quaqua-bla-bla-raquà</i>, infatti, sono grandi seduttori e amatori fino a quando non si trovano a confrontarsi con un preservativo. Qui cadono, come Superman davanti alla kriptonite. <br />Un momento prima stanno lì a farci credere a parole di non vedere l'ora di rivoltarci come un calzino, farci provare 50 orgasmi senza sfumature e poi, una volta messe a 90 non vanno avanti se non gli concedi pure la nuda proprietà del tuo anfratto senza condom.<br />E tu che non ci pensi nemmeno a ricevere orgasmi accompagnati da candide, gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili di ogni sorta, ti senti quasi colpevole per esserti negata e aver fatto la "schizzinosa". <br />Colpevole di aver negato il piacere alla tua povera vagina ansimante. Delusa e insoddisfatta finirai per arrenderti al fatto che un incontro pieno di aspettative si sia rivelato solo un grande bluff.<br />Ma la delusione non basta a slegarci da questo legame malato. Non basta convincersi che la prossima volta andrà meglio. Dirsi a più riprese che hanno interesse per noi solo nella misura in cui serviamo allo scopo di renderli invincibili e sicuri. <br />Questo perché, c'è la possibilità che un ominicchio del genere, alla fine ti abbia, non si sa come, fatto perdere la testa. E consapevole che sei partita per una missione kamikaze, cerchi risposte ai suoi comportamenti, al suo essere scostante. Ma nemmeno Paolo Fox può darti man forte e continua a ripeterti, oroscopo dopo oroscopo, che devi lasciar perdere, che stai per fare una cazzata.<br />Nel frattempo lui non cambia, continua a trattarti male, farti ingelosire, respingerti, per il puro piacere di sentirsi forte e desiderato. Continua a provocarti, stuzzicando la tua voglia, a intermittenza. Ma a negarsi, ancora. E ancora. <br />Care donne, ridotte a donnette, proclamiamo la giornata della resurrezione del nostro amor proprio. <br />In fondo cosa stiamo elemosinando? Cosa stiamo cercando da chi non è capace nemmeno di essere uomo sotto le lenzuola. <br />Impariamo a dire "Basta!", anche se vorremmo dire "Subito!".<br />Impariamo dagli errori. E al prossimo <i>quaqua-bla-bla-raquà</i>, impariamo a chiederci se sul serio ne valga la pena. Per una scopata che ha un unico orgasmo, quello che diamo a lui, nel momento in cui, davanti alle sue parole, parole, parole, mettiamo a 90 persino la nostra intelligenza.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /></div>
</div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-24987283167645517732015-06-20T20:18:00.000+02:002015-06-20T22:20:13.927+02:00Lo stai facendo nel modo sbagliato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHQTfnkk2gHhOf7nG86N9Xa9o0ihHQYiHqxy44tDK6jPkeCsctBQOTgsGpBMjDFMo-_XhgO6HaeWxMxobHtjzuOj_cXW71BxxBaMOnFT4DkCD-gp3t6l3jNwqlOn_2M4JAhhjOvqJKMfo/s640/blogger-image-2125783393.jpg" imageanchor="1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: start;"><span style="color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHQTfnkk2gHhOf7nG86N9Xa9o0ihHQYiHqxy44tDK6jPkeCsctBQOTgsGpBMjDFMo-_XhgO6HaeWxMxobHtjzuOj_cXW71BxxBaMOnFT4DkCD-gp3t6l3jNwqlOn_2M4JAhhjOvqJKMfo/s640/blogger-image-2125783393.jpg"></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo gli ultimi post di invettiva contro uomini pigri, svogliati, disinteressati, egocentrati, mi ero ben decisa a spezzare una lancia in loro favore, cercando di giustificarne l'evoluzione da cacciatore a preda di donne fin troppo procaci, aggressive, mentalmente mascoline e androgine.</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, volevo salvare quei quattro esemplari di uomini, ancora superstiti, a fronte di donne troppo disinvolte, ma, ancora una volta, voi uomini mi regalate del materiale che non posso non utilizzare per sottolineare, ancora una volta, che, spiacente per voi, non ci sapete fare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi però non colpevolizzerò il vostro comportamento post coito, di quello credo di averne già spesso delineato il più sano egoismo, né tantomeno mi soffermerò sul vostro mancato spirito d'iniziativa, che ci ha condotte pian piano a prendere noi le redini del "discorso". Anche se su questo ultimo punto potrei dire che la zappa sui piedi ce la siamo tirata da sole, nel momento in cui ci siamo prese tanto di coraggio da sostituirvi proprio nell'arte del corteggiamento, salvo poi lamentracene. Il fatto è che oramai rispondere alla domanda chi ha cambiato chi è un po' come perdersi sulla domanda "è nato prima l'uovo o la gallina"?</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
Galline oramai ce ne sono fin troppe, e i galli, che una volta facevano da bandiera testosteronica del genere hanno lasciato il posto a tutt'altro genere di uomini : i polipi dai tentacoli liberi, quelli che credono che l'approccio accompagnato da soffocanti richieste e imbarazzanti pressioni digito-mentali sia quello vincente per portarsi a casa una donna.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Errore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Enorme.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che ad oggi vi manca è un sano modus operandi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tralasciando il corteggiamento, oramai legato, parrebbe, solo al genere animale, è nell'approccio iniziale che voi uomini non sapete che pesci pigliare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cominciamo dal modo in cui cercate di attrarre la nostra attenzione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Avete mai pensato che, piuttosto che fischiare, starnazzare, lanciare un "au bedda", basterebbe semplicemente giocare di sguardi? No, non parlo chiaramente degli sguardi a cui state pensando, quelli alla Fantozzi, dove emerge chiaramente l'interesse solo sessuale. Parlo di un guardare intensamente una donna e farle capire che: "Ti ho puntata baby, ma per adesso me la tiro un po'".</div>
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E invece no, voi partite all'assalto, e assecondando il groviglio di ormoni che vi incitano con cori da stadio, tralasciate quel singolo neurone che dall'altro lato vi sta urlando di darvi un tono, asciugarvi la bava e trattenervi dal sembrare l'imitazione del maniaco degli autobus.</div>
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Insomma sarò forse troppo cattiva, a tratti presuntuosa, ma mi sta davvero a cuore farvi capire che così non si può andare avanti. Ve lo possono anche confermare le mie amiche che, una cena a base di sushi al Caparena o la richiesta di un bacio, fino allo sfinimento, non fa uomo, non garantisce una scopata, anzi, ci porta solo a scappare di gran corsa, mettendoci a distanza di sicurezza da voi e dalle vostre pessime capacità amatoriali. </div>
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Ma voi siete così, poco inclini a capire che una donna vuole essere desiderata, che il vostro desiderio vuole annusarlo nell'aria e non sentirlo dal vostro alito o peggio dai vostri pantaloni ancor prima di sapere il nostro nome.</div>
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Mostrateci dell'interesse, siate furbi, prima di sapere se portiamo o meno le mutande, indagate cosa ci piace fare, se abbiamo un cane un gatto, un cervello, magari.</div>
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Fateci capire quantomeno che ce lo avete voi.</div>
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Sorridete, ammiccate, ma non toccateci i polpacci con la scusa di scoprire quanti anni abbiamo. Oltretutto senza alcuna correlazione sensata. Smettetela di fare allusioni sessuali prima ancora di averci offerto da bere.</div>
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Ma soprattutto è vero che vi abbiamo un po' destabilizzato sulla storia che un no equivale ad un forse, ed un forse ad un si. insomma amiamo tirarcela un po', ma vi garantisco che 100 no non si trasformeranno mai nemmeno lontananente in un forse, figuratevi in un si.</div>
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Comunque uomini io vi voglio bene e lo dico per voi, non provate a lanciarvi subito dentro le nostre mutande, che vi finisce come don Chisciotte contro i mulini a vento, fatevi un giro largo, andate più a nord e passate dal cervello. Che non si sa mai troviate una scorciatoia. Ma soprattutto non chiedeteci di farvi un selfie insieme come ricordo della vostra improbabile conquista perché non è detto che noi non lo useremo contro di voi. </div>
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MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-22265155018488528332015-06-18T14:07:00.000+02:002015-06-18T14:07:11.497+02:00Principi moderni<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0Go6XaXFTajSArCfWpiWosgHl9II8oJuWWMSgz2JtG1S8OItbIJ_4XZUW4YXGB4H6VEjFs8efHS45coAO14-e4LmnQE7_4erz0uSYh9qdi4XTjHCvVnftSAF7_6BfhPvBxSQisphHJSk/s640/blogger-image-2131802923.jpg" imageanchor="1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: start;"><span style="color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0Go6XaXFTajSArCfWpiWosgHl9II8oJuWWMSgz2JtG1S8OItbIJ_4XZUW4YXGB4H6VEjFs8efHS45coAO14-e4LmnQE7_4erz0uSYh9qdi4XTjHCvVnftSAF7_6BfhPvBxSQisphHJSk/s640/blogger-image-2131802923.jpg" /></span></a></div>
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<br /><br />Vivian: -Tu dimmi, quando succede? <br /><br /><br />-Quando? <br /><br /><br />-A chi è andata bene?<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Kit: -Mmm... fammi pensare..<br /><br /><br />-A quella gran culo di Cenerentola!<br /><br /><br /><br />Chi non ricorda questo famoso scambio di battute tratto dal celeberrimo film Pretty Woman? <br />Sarete d'accordo con Kit nel pensare che effettivamente Cenerentola abbia avuto un gran culo. Che alla fine lei abbia trovato il suo principe e che lui si sia fatto in 4 per lei. <br /><br /><br /><br />Beh. In realtà non è che sia andata proprio così.<br /><br /><br /><br />Vero è che il poveretto invaghitosi della bella Cenerella abbia deciso di cercarla in lungo e largo per il regno, ma è pur vero che non venendo meno a nessun altro maschio che si rispetti, non si sia nemmeno preso la briga di prendere lui scarpetta alla mano e confrontarsi con tutti i piedi del regno.<br />Se vi ricordate bene, lui compare giusto alla fine, dentro la carrozza, quando tutta la fatica è stata fatta e il matrimonio celebrato.<br />Ancora una volta è Cenerentola che se la deve vedere con le sue antagoniste racchie, con la sfiga infinita che la perseguita, fino alla fine, fino al momento in cui, manco lo avesse previsto, tira fuori la seconda scarpetta, in sostituzione di quella finita in frantumi sul pavimento, per colpa della brutta e invidiosa matrigna.<br /><br /><br /><br />E il principe? <br /><br /><br /><br />Beh, lui è come sempre a casa in ciabatte ad aspettare che la sua donna faccia tutto il resto.<br /><br />Ma sapete, non me la sento di criticarlo.<br /><br />Almeno lui ha indetto un bando di ricerca, malgrado abbia dato l'ingrato compito al povero lacchè.<br /><br />Effettivamente a quante di noi è capitato di essere cercata, non dico per tutto il regno, ma almeno nel quartiere, avendo come riferimento, non dico un'improbabile scarpetta di cristallo, ma addirittura un numero civico?<br />Il principe ha avuto coraggio, determinazione, inventiva. Cosa che non si può dire degli uomini della nostra realtà. Loro hanno numero di telefono, facebook, indirizzo, gruppo sanguigno e a stento fanno partire un trillo dal loro telefono.<br /><br />I moderni principi li trovi in fila al bagno in discoteca, gonfiarsi i pettorali e chiederti silenziosamente un fazzoletto e, infine, bloccarsi allo specchio più tempo di te che ancora guardi esterrefatta la sua metamorfosi da principe a Cenerentola prima ancora dello scoccare della mezzanotte.<br />I moderni principi appaiono e scompaiono tra la folla di una pista da ballo, come la Madonna a Medjougorie.<br />I moderni principi, hanno sopracciglia ad ali di gabbiano e capelli più lucenti dei tuoi.<br />I moderni principi ti danno per scontata, sapendo che all'ultimo rintocco del giorno tu sarai sempre lì ad aspettarli.<br />I moderni principi non hanno bisogno di scandagliare il regno per cercarti, perché sanno già che sarai tu a farlo il giorno dopo.<br />I moderni principi hanno perso il piacere della conquista, perché siamo noi oramai a doverli conquistare.<br />I moderni principi ci lasciano sulle scale con due piedi una scarpa guardandoli andar via di schiena.<br />I moderni principi non sono nemmeno lontanamente simili a Richard Gere. <br /><br /><br />Non ti salvano e non vogliono essere salvati. <br /><br /><br />I moderni principi non esistono. <br /><br /><br />I moderni principi non sono uomini.<br /><br /><br />I moderni principi siamo noi, ex principesse alla ricerca della favola.</div>
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MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-21540859325688225942015-06-09T14:26:00.000+02:002015-06-09T15:28:52.880+02:00La consapevolezza dell' essere single.<div style="text-align: justify;">
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Diciamolo. Tornare single è un pò come tornare adolescenti. In meno che non si dica ti ritrovi a vivere l'altalena di emozioni bipolari che vivevi ai tempi del liceo. Ti svegli con il mondo in mano e ti butti sul letto, alla sera, con addosso la pesantezza dei sensi di colpa, delle sconfitte e dei fallimenti sentimentali delle ultime 24 ore.<br />
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Essere single è bello, continui a ripetertelo e continuano a ripetertelo tutti, e tu te ne stai a poco a poco convincendo, prendendo le distanze da quella relazione conclusa, che adesso vedi con il giusto distacco, dando il corretto nome alle cose che ti hanno portata a questo punto. <br />
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E' bella la sensazione di sentirsi di nuovo me, di non dover pensare in due, di trascorrere la giornata senza litigare per qualsiasi cosa. Mi piace non dover dare spiegazioni per una mia mancanza o un mio colpo di testa.<br />
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Insomma la libertà è uno dei motivi per cui continuo a restare single. <br />
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Ci sarebbero invece altri mille motivi per cui lo status di cui sopra mi rende emotivamente instabile. <br />
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Iniziamo con il dire che, noi donne non siamo fatte per essere single e godercela. Noi siamo più per cercare sempre e comunque complicazioni. Questa mancanza di relax emotivo fa sì che io viva gli uomini con una profonda ansia da prestazione e, ad ogni incontro, la voglia di lasciarsi andare al piacere, senza freni e limiti, si scontra con quella parte di me ancora ferma al modus operandi di chi sta insieme da tempo, quello in cui al sesso sfrenato seguono lunghe coccole e abbracci, fatti di silenzi colmi di affetto. <br />
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Il sesso senza legami è come la nutella, sul momento affogheresti nel barattolo, chiudendotici dentro, un momento dopo guardi quel barattolo con la tristezza e la consapevolezza che se lo avessi mangiato con meno ingordigia adesso ne avresti ancora un po' e non avresti quel gran mal di pancia. <br />
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Se sei single e incontri un uomo, al coito segue il rumore della sua lampo tirata su e un silenzio che tu vorresti riempire con uno sbagliatissimo "Allora ci rivediamo domani?" <br />
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Perché le coccole post coito nessun uomo le considera nel suo algoritmo, a meno che non le inserisca in modo forzato se vive una relazione. Altrimenti, l'unica coccola la riserva a se stesso, accendendosi una sigaretta e riprendendosi dall'orgasmo, in silenzio.<br />
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E' quel silenzio che destabilizza, il silenzio che tu continui a riempire di mille cose che non esistono. Di cose che tu vorresti lui dicesse, facesse. Così ti ritrovi a riempirlo tu, a volere ancora nutella e a sentirti in colpa, per non riuscire a sopravvivere alle relazioni fugaci in silenzio, senza fare domande inutili, senza chiederti perché, senza riuscire a viverti il momento per quello che è: un attacco di gola, e niente di più.</div>
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MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7881409491784725873.post-92204457849106135932015-06-04T16:06:00.001+02:002015-06-05T13:42:14.466+02:00Basta bastarsi<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRUXmGUYC_a7uJJzkHYgz6FzjtLq8vWHv5ftYQhqhJgqKmmi9jmrTF-HrW1SJaJLgPuxJxXzmXQFMDA5RVW8Q0HQNr7ILWgUF6Jy2Al-dQKIJXthpwaBB7o9aZiG3XtLQAVUAt1sZQ32w/s640/blogger-image-1377778115.jpg" imageanchor="1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRUXmGUYC_a7uJJzkHYgz6FzjtLq8vWHv5ftYQhqhJgqKmmi9jmrTF-HrW1SJaJLgPuxJxXzmXQFMDA5RVW8Q0HQNr7ILWgUF6Jy2Al-dQKIJXthpwaBB7o9aZiG3XtLQAVUAt1sZQ32w/s640/blogger-image-1377778115.jpg" /></span></a></div>
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<span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;"><span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;"><br /></span></span></div>
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<span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0980392); color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); font-family: UICTFontTextStyleBody; text-decoration: -webkit-letterpress;"></span>Quante volte diciamo basta. <br /><br />Quante volte lo abbiamo detto. <br /><br />Diciamo basta a delle situazioni che non ci soddisfano. <br />Diciamo basta alle persone che non ci rispettano. <br />Diciamo basta alla pioggia, al caldo, al freddo. <br />Diciamo basta ai vizi. Basta alle sigarette, all'alcool, ai pensieri ossessivi, a quelli disfunzionali. <br />Diciamo basta ai genitori che ci vogliono ancora bambini. <br />Diciamo basta a chi invece ci vuole troppo grandi. <br />Diciamo basta al rumore sotto casa la notte, e non riusciamo a dormire. </div>
<div style="text-align: justify;">
Diciamo basta continuamente. <br /><br /><br />Ma Quante volte a quell'imperativo abbiamo risposto, veramente. Quando a tutti quei basta abbiamo davvero agito di conseguenza. <br /><br /><br />Non facciamo altro che chiedere che qualcosa smetta di importunare la nostra quiete, i nostri progetti, che smetta di impedirci di vivere la felicità che ci spetta. <br /><br />Basta è una parola tanto facile da pronunciare ma non quanto farlo sul serio. Perché sbagliamo bersaglio a cui indirizzare il verbo. <br /><br /><br />Puntare il dito all'esterno e dire basta è facile, farlo con se stessi molto più difficile. <br /><br /><br />Basta dovrebbe significare il farsi bastare. A se stessi, ad esempio. Perché bastarsi non è male. <br /><br /><br />Bastarsi è volersi bene. <br /><br /><br />Bastarsi è dire basta sapendo di poterlo fare sul serio.<br /></div>
MISSLORETTA..UN MONDO A COLORI!http://www.blogger.com/profile/04358473218273843435noreply@blogger.com0